"In coppia la felicità dell'altro conta più della nostra? Chissà, quando sarò grande magari la penserò come mia madre, che mi ha risposto: "Solo i figli si amano così".
Io intanto oggi, pensando alla mia storia con Federico, e alle altre coppie, mi chiedo:
"Ma ne vale la pena!?".
Forse l'amore è la ricerca di un equilibrio tra i cuori.
E allora, se il sentimento è vero e forte, si va oltre l'egoismo personale.
Mia sorella grande, che ha preso da poco una mazzata dal suo ex, sta ancora soffrendo e mi ha detto:
"Giadina Non ti fidare dell'amore...quando la felicità sembra di tutti e due, poi scopri la fregatura... l'amore è tutto un'illusione".
Epperò è anche vero che lei ha quasi 30 anni ed è negativa, catastrofista e non crede più a nulla.
Forse io, che ho solo 18 anni, desidero ancora pensare che nel vero amore sia possibile crescere felici insieme.
Credo che la felicità di chi si ama sia anche la nostra felicità. E viceversa. Ma deve funzionare il viceversa. L'amore è l'incontro di un viaggio a doppio senso.
È chiaro che io mica lavoro ai Baci Perugina, quindi lo so che la felicità reciproca passa per la sofferenza e per l'accoglienza delle differenze.
Ma io credo che amare sia desiderare la felicità dell'altro prima della tua. Confidando che l'altro pensi lo stesso. L'importante è la reciprocità.
A volte mi viene da ridere: Pensa che paradosso sarebbe se ciascuno rinunciasse alla propria felicità per la felicità dell’altro. E così avremmo due infelici che provano ad amarsi... invano. Tipo due zerbini, che si guardano nel pianerottolo di un amore finito male.
Ogni sera chiudo gli occhi con un pensiero:
Prima di amare l'altro dobbiamo essere bravi ad amare noi stesse: mamma si è annullata per stare appresso a papà. Io questo: giammai!". (Memorie di un amore, 2004, A. Battantier, Giada 18 anni)