Sul letto un’uniforme larga di qualcun altro già morto.
Sulle trincee sguarnite s'alza il canto dei giovani arruolati per il fronte,
attendono il loro turno per la grande offensiva difensiva e la grandissima difesa offensiva.
Partono ridendo, quanti torneranno a casa?
La terra, lieve sulle tombe, si fa culla per altri morti, avvolti in un mantello di filo spinato.
Chi è il nemico?
Non è là fuori, ma dentro,
nei cuori intrisi di paura e di odio,
nella mente offuscata dall'ipocrisia e dalla propaganda;
i signori della morte, seduti al tavolo da gioco, contano vite e fiches a forma di croce;
i conti tornano sempre.
Cadono bombe, si cedono medagliette, gli eroi sono venduti come figurine,
e quando arriverà il tempo della vittoria si studierà sui libri di storia.
Il treno è partito, resta il silenzio, tranne un vecchio inascoltato che dice:
la guerra è brutta e fa solo male.
La terra, lieve sulle tombe, attende un altro giorno.
Intanto la pace tarda ad arrivare.
(A. Battantier. Art by Stephen Stadif)
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