“LA GIOVINEZZA, LA RABBIA: DJOKOVIC E IL CREPUSCOLO DELL’INVINCIBILITÀ” (La crudeltà del tempo è nella sua semplicità. Non serve scriverlo a due voci: il corpo cede, punto)
Novak Djokovic sulla sua partita: “Non credo sia sfortuna. È solo l'età. L'usura del corpo. Per quanto io mi prenda cura di me, la realtà mi colpisce in questo momento, nell'ultimo anno e mezzo, come mai prima, a dire il vero. È difficile per me accettarlo, perché sento che quando sono fresco e in forma posso ancora giocare un ottimo tennis. L'ho dimostrato quest'anno. Giocare al meglio dei 5, in particolare quest'anno, è stata una vera lotta per me fisicamente. Più il torneo si protrae, più la condizione peggiora. Quest'anno ho raggiunto le semifinali di ogni Slam. Devo giocare contro Sinner o Alcaraz. Questi ragazzi sono in forma, giovani, brillanti. Mi sento come se stessi affrontando la partita con il serbatoio mezzo vuoto. Non è possibile vincere la partita in questo modo. È così che è. È una di quelle cose che devi accettare e abbracciare in qualche modo. Affronta la realtà così com'è e cerca di trarne il massimo.” *** Una lotta contro il tempo....