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Visualizzazione dei post da 2025

LA PAROLA (Il silenzio spezzato)

"E in un mondo in cui la parola non conta niente è normale annuire ad un altro sapendo che mente. Indurirsi, diventare freddi e taglienti". (Marracash, 2011) L’uomo seduto sulla panchina di pietra sembrava scolpito nel granito stesso. Intorno a lui, il parco era uno specchio deformante di parole non dette, verità taciute e bugie che respiravano tra le foglie.   È il mondo che ci insegna a mentire.  In un mondo in cui la parola non conta niente è naturale annuire sapendo che l’altro mente.  È un sorriso amaro ad increspare le labbra: Non è naturale.  È una scelta.  Padre, perdona loro perché non sanno...lo sanno, lo sanno! È un’abitudine.  La stessa abitudine che ti ha indurito, che ti ha reso freddo e tagliente.   C'era un riflesso nel vetro del laghetto vicino, una figura sfocata che sembrava il fantasma di sé che aveva dimenticato.   Le parole non servono, ma, se non servono, perché non smettiamo di usarle?  Il cuore dell’uom...

LA VERITÀ

Le parole, lame spuntate, continuano a tagliare, poi, al silenzio, si fanno aria.   Il significato non troverai se non nel tuo stesso riflesso ed è così che si diventa leggeri: dimenticando i dettagli, lasciando che i ricordi scivolino via come acqua tra le dita.      E non c’è nulla da cercare.   La vita non è un enigma, e noi non siamo la sua soluzione.   Sto imparando a guardare il cielo, non per trovarvi risposte, ma per vedere il cielo.   La verità è qui, ora, tra il passo del gatto e una lattina che rotola lungo la via.   Un passo dopo l’altro, come se il sentiero ti seguisse.   Lascia che il vento parli,   che il tempo si pieghi su se stesso. Non c’è nulla da afferrare.   Nulla da perdere.   Respirare è tutto con l'amare.   (A. Battantier) #memoriediunamore  #miplab

DIPENDE DA COME GUARDI IL MONDO (Dialogo immaginario con mio padre. Cambiare punto di vista non cambia i fatti, ma può cambiare il modo in cui li vivi, se ci arrivi)

Dipende, da che dipende, da che punto guardi il mondo tutto dipende, eh? Bella trovata. Non importa il punto di vista. Il mondo è un casino da qualsiasi angolo lo guardi. E noi cerchiano di dargli un senso.  La mente umana è potente ma è anche una macchina del terrore. Creiamo mostri nei nostri sogni e poi li chiamiamo realtà. E quando smettiamo di inventare, iniziamo a distruggere. E in molti fingiamo di essere clown felici. La felicità è una bugia che ci raccontiamo perché non sopportiamo il vuoto. Cambiamo prospettiva, cambiamo punto di vista, ma alla fine? Alla fine, mio padre diceva, c'è il bicchiere mezzo vuoto. E quel vuoto, cari miei, è tutto quello che abbiamo. Il vuoto è anche leggerezza è anche la nostra salvezza. Guarda l’attimo. Cogli l’attimo. E poi?  Lo distruggi con le tue aspettative, lo riempi di significati che non ha mai chiesto. È questo che ci rovina: il bisogno di possedere. Ma l’attimo non è tuo, e non lo sarà mai. E quando lo cogli, cosa ne fai? Lo tie...

IL CACCIATORE (IL CERVO)

All'alba il bosco era già sveglio, anche i due cacciatori, Marco e Sergio, amici d’infanzia, ma rivali in tutto. Si erano spinti fin lì per una sfida.  Chi avrebbe ucciso il primo cervo e poi il più grande?  Nessuno dei due avrebbe ammesso che, oltre alla rivalità, c’era il brandy. Una bottiglia ciascuno, sorseggiata tra battute di nerchie, troie e promesse di gloria.   Il cervo arrivò quando l’aria era ancora ferma.  Un magnifico maschio, imponente e regale. Le corna sembravano intagliate dal vento stesso, e i suoi occhi, scuri guardavano lontano, ignaro del destino che gli uomini volevano imporgli. Marco strinse il fucile con una mano tremante, Sergio fece lo stesso. Un cenno d’intesa, un sorriso appena accennato: "Mó vedémo chi è il più mejo, eh!?"  C’era più di una sfida nei loro occhi.  Il fuoco dell’ego, della supremazia, quel bisogno insaziabile di sopraffare, la natura e tutto da dio concesso. Il cervo, intuendo qualcosa, mosse un passo. L’erba...