Carissimo Zvani,
l'idea di un medico che dice ma non parla, che sembra comunicare direttamente con l'inconscio, me l'ha ispirata un mio vecchio professore, personaggio, a dire il vero, molto simile allo psichiatra del video.
Con questo contributo, io non intendevo criticare l'idea del farmaco, inteso come sostanza potenzialmente in grado di migliorare parte della disfunzione alla base dell'ADHD.
Purtroppo, lavorando con bambini e adolescenti, ho avuto modo, di incappare in psichiatri eccessivamente disinvolti nel proporre Ritalin e psico stimolanti a persone distratte, vivaci, al più impulsive.
Credo nella ricerca e nell'importanza di indagare le cause dell'ADHD.
Faccio solo presente come, in alcuni casi, gli effetti di questi farmaci, potrebbero essere raggiunti, anche grazie ad interventi di apprendimento cooperativo che stimolino l'impegno attivo del bambino e dell'adolescente.
Per non parlare poi delle cause da disagio sociale:
Forse è giusto che, non solo la psicologia, ma anche la psichiatria, si facciano in parte carico del disagio sociale ed esistenziale, non solo, ricorrendo a farmaci. Bioetica per la psichiatria e le neuroscienze? Non lo so, intanto cerco di far bene il mio lavoro di psicologo.
Ti abbraccio caro Zvani, e grazie per il tuo contributo.
Andrea
Sei un bambino iperattivo
Esiste il gene responsabile
del tuo comportamento?
Cerco di aiutarti, ma tu che stai facendo?
Sei un bambino iperattivo,
ma come ti funzionano i neuroni?
Ti ci vorrebbe una diagnosi.
I sintomi son gravi, sai?
Non è patologia, ma un problema tu lo rappresenti in questa società.
D'accordo, tu non vuoi gli psicofarmaci del dottor Nati però, che soluzioni alternative hai portato al tavolo della coscienza?
11 milioni di bambini in America si alleviano con farmaci psicoattivi, sai? Non sei mica il primo!
Non credo agli elementi oggettivi ma tu, bambino mio, devi credere allo specialista,
abbiamo l'occhio clinico, analizziamo i sintomi e troveremo noi la giusta terapia.
Avverti disagio?
Rispondimi ti prego!
Sto sbagliando io, medico, oppure tu, che non ti fermi un attimo e dai fastidio a scuola e poi alla mamma ed al papà, ed a questa sporca società.
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".