"Anche a pallone, mio figlio è bravo tecnicamente, ma non ha grinta, e non fa goal. Non si fida di se stesso, passa sempre, ha il terrore di fallire. Io non l'ho mai visto fare un goal, smarca con quel suo tecnicismo esasperato, bello ma inutile. Lo vedi che non è combattivo, non corre e lascia la palla all'avvenire di qualcun altro. Ma l'altro giorno, per la prima volta, ha voluto battere un calcio di rigore. E' partita da lontano la rincorsa, da 20 metri, tira, e... sbaglia. Ma io ho pianto, l'unico ad applaudire sugli spalti del campetto. Mio figlio ha tirato, mio figlio si è messo in gioco, e l'ho abbracciato e abbiamo festeggiato, come se avesse siglato alla finale di un mondiale". (Memorie di un bambino, A.Battantier, frammento di Nino, 2015).
"...con le scarpette di gomma dura, 12 anni e il cuore pieno di paura. Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette; quest'altr'anno giocherà con la maglia numero sette...".