"Da piccolo, a scuola, mi innamorai di una poesia sull'autunno. E dal dovere d'impararla, divenne un piacere l'amarla. L'autunno lo senti da prima, dal vento di agosto, dalle piogge di settembre, dalle mosche lente e impazzite, quell'aria diversa non ancora appesantita, ma lo capisci che estate e cicale sono cose vieppiù che lontane. Nonno Vincenzo dice che la terra ora è nuda e triste, ed accoglie un sole smarrito. L'autunno mi piace quando arriva piano, con lentezza, ma non è sempre vero che con lui il miglior tempo della nostra vita, lungamente ci dice addio. A me piace salutare le foglie una ad una, pensare che la terra voglia riposarsi dopo i tanti clamori ed esplosioni. Come me, che alle volte mi spengo senza una ragione, e mi rintano a pensare a niente, in attesa di una rondine nuova, o di una mosca dell'anno prima. Ps: poi però ballo il rock e penso alle caldarroste, e alla neve e alla stufa, e allora mi torna il felice dentro, pensando che la vita è così". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2007, frammento di Ino. la poesia amata è di V. Cardarelli).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".