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LA CIOCCOLATA CALDA

Oggi ho pianto tutto insieme. Dopo 40 anni di vita passati a schiacciare la verità, oggi ho pianto perché ho trattato male un bambino e i suoi genitori, nel mio bar. 

Per una tazza di cioccolato di quelle termiche, sapete, quelle belle buone di qualità, mi costano €8 a tazza. 

Un bambino, avrà avuto 3 anni, ha fatto cadere la tazza. 

Io mi sono  arrabbiata, ho attaccato i genitori, dicendogli che non erano educati e che non c'era rispetto e che non si fanno cascare le tazze e poi mi tocca pulire a me, ed io ero sola con i clienti che aspettavano i loro spritz aperitivi. 

Quello che mi ha colpito è che i genitori, specialmente il padre, mi hanno chiesto scusa.

Il padre voleva aiutarmi con la scopa a raccogliere. 

Gli ho detto no non si fa non si fa non si mischia, il vetro non va messo qui.

Insomma, tutti pretesti.

Sono stata cresciuta con mio fratello nel culto della coscienziosità, del dovere, da mio padre e da mia madre. 

Loro hanno distrutto le nostre vite, non abbiamo figli, non abbiamo famiglie, siamo rimasti qui io e mio fratello in questo bar a marcire. 

E quelli ci guardano dall'alto delle loro foto in bianco e nero che troneggiano sopra al bancone.

Il fatto è che a un certo punto sono rimasta spiazzata. 

Mi aspettavo il cliente incavolato che voleva aver ragione, come spesso mi capita con queste nuove generazioni di bambinelli viziati, e genitori succubi. 

Ma questa volta mi hanno chiesto scusa. 

Poi il papà mi ha detto è solo un bambino, comunque scusi ha ragione. 

Ed io allora ho iniziato a sentire tutto un calore da dentro e poi il pianto fragoroso è uscito fuori. 

Nessuna ha compreso niente, probabilmente commare Teresa avrà pensato che ci sono rimasta male per la tazza rotta. 

Altri avranno pensato povera matta la signora Lisa, forse sarebbe ora di chiudere il bar, visto che il fratello è alcolizzato e fa tutto lei.

È stato molto forte, ma poi sono stata meglio. 

Volevo chiedere scusa al papà, alla mamma e soprattutto al bambino. 

Ma se ne erano già andati. 

Ma sì, può capitare, può cadere una tazza, non fa niente, non sono questi i problemi.

Il problema è quando tu per 40 anni cerchi di non far cadere nulla, neanche una mollica di pane. 

Piangete, piangete e se potete piangete di gioia. 

Non tenete dentro il rammarico per una vita mal spesa, soprattutto cambiate finché siete in tempo. 

Pensate, posso cambiare ancora pure io.

Quasi quasi vendo tutto (il 50%, mio fratello lo mando in qualche clinica di disintossicazione) e da qualche parte me ne voglio andare.

In Bretagna, devo studiare la cosa, ho voglia di divertirmi. 

Forse, più che in Bretagna servirebbe un paese caldo non trovate? 

Vi farò sapere.

Un abbraccio,

Anna Lisa (Anima Lisa) 


(Memorie di un amore, A. Battantier, 2019, Anima Lisa, 63 anni)




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