QUESTO MONDO HA TANTO BISOGNO DI ESSERE AMATO. "La sofferenza la provai un po' alla volta. C'è come una lotta tra una parte di te che cerca di farcela ad andare avanti e vuole credere in se stesso e nell'umanità. E l'altra parte che ti schiaccia a terra e ti fa sentire una nullità. Quest'altra parte è comandata da noi che non ci crediamo abbastanza, ma anche da tutti i bambini e ragazzini che mi hanno preso in giro in questi anni. Secondo loro ero diverso. Perché avevo un problema agli occhi ed gamba più piccola. E un poco balbettavo, a volte. Ma io stavo bene finché potevo giocare anche io a palla avvelenata, finché potevo comunque fare i compiti alla lavagna, finché potevo anche io giocare, tutti insieme, a carte e figurine. Ma quando sei sempre messo più in disparte, allontanato ai margini della vita, ecco che allora vince quella parte di lasciarsi andare.
C'è tanto bisogno di amore, c'è tanto bisogno di essere capiti per quello che siamo. Di qualcuno che ti dia una mano, che cammini affianco a te. È bello vedere con gli occhi dell'altro. La cosa più brutta degli insulti è la perdita di fiducia nell'umanità. Io ho recuperato speranza dell'umanità perché ho capito che ci sono anche le persone belle che ti fanno sentire speciale anche nella diversità, e questo ti dà forza. Dobbiamo unirci. Insieme siamo più forti. Oggi non mi fanno più paura quelli che mi insultano. Semmai mi fanno tristezza, perché sono persone mediocri, che invidiano quando qualcuno ama il mondo invece di odiarlo. E questo mondo ha molto bisogno di essere amato". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, Raffo, 16 anni, 2012).