IL VIRUS DELLA CIVILTA’. "Il cervello delle persone non cambia con una pandemia. Ci vorrebbe il VIRUS della CIVILTÀ. Mi spiego. Noto mascherine e guanti buttati in terra, e fazzoletti. Lo vedo mentre sono in coda per la spesa, lungo i marciapiedi della via. Mascherine e guanti, dopo l'uso, vanno gettati nei cestini, e non in terra. O forse qualcuno pensa che, se li lasci lì a seminare, poi ricrescono igienizzati e profumati!?
L'altro giorno ho ripreso una ragazza che aveva buttato in terra i guantini e mi ha risposto, con una faccia da schiaffi: "Eh lo so, ma i secchi non ci stanno!". Doverosa precisazione: i secchi stavano a 70, massimo 100 metri.
Io ad esempio ho un sacchetto in macchina, ed un sacchetto che porto con me in borsa e quando trovo il secchio, quando mi ricordo, butto tutto.
Il corona ha già troppi impegni, mica può educare chi educazione non aveva neanche prima.
Tante persone, troppe, se ne fregano. Come chi porta a spasso il cane sotto casa e non raccoglie gli escrementi. C'è un condomino che era zozzo prima e zozzo è rimasto adesso. E quando gli fai notare che il suo cane ha lasciato mezzo chilo di stronzo...in linea con il proprietario, questi ti risponde serafico: "Ehh, ho dimenticato la bustina". Al che un giorno gli ho detto: "Ma mi sa che ce l'hai nel cervello la bustina...prova a mettere un dito nell'orecchio...magari ti esce". Anche se, temo, dall'orecchio gli potrebbe uscire qualche altra cosa...in linea con quello che lascia il cane. Non voglio essere pessimista, credo però che l'educazione la si impari da piccoli, nei primi anni di vita. Dopo, educare all'educazione vien visto quasi come una provocazione che fai ai danni della cosiddetta libertà degli altri (maleducati) che si ostinano a fregarsene della comunità. Comunque non voglio amareggiarvi, anzi, voglio terminare con un simpatico aneddoto. Il signore di cui vi raccontavo poco fa, una volta ha fatto cagare il suo cane e poi si è allontanato. Io ho protestato, ma quello faceva fnta di non sentire. Non l'ho avuto io il colpo di genio, perché comunque ho una certa età, e sono anche un poco claudicante. Il colpo di genio l'ha avuto uno di quegli sportivi che va a correre in tuta colorata. Ha visto la scena, poi si è fermato, ha raccolto la cacca, ha raggiunto il signore e, a sua insaputa, gliel'ha inserita nello zaino. Poi da lontano mi ha lanciato un gesto di saluto con la mano, ed un sorriso di complicità. Io mi sono commossa. Sono piccole soddisfazioni. Lo so che non dovrei dirle certe cose, ma quando ci vuole, ci vuole". (Memorie di una civiltà, 2020, A. Battantier, Lina Effe, 76 anni).