MIO FRATELLO PICCOLO QUANDO STA CON ME RIDE SEMPRE. "Ho notato che il mio fratello, 4 anni, quando sta con me ride sempre.
Epperò, quando sta con mio padre e mia madre, piange e si lamenta in continuazione. Mia madre dice che non è vero, ma io lo so che è così.
Questo perché anche io che ho 13 anni, quando sto vicino a loro, mi stranisco, ti trasmettono tutta la sfiga del mondo...che già di suo non è che sta bene, ma loro gli danno la botta finale. Stanno sempre a parlare male di qualcosa e di qualcuno, sempre a guardare la tv e il cellulare. Poi dicono a noi. Ma và và. Se lo fanno loro è per informarsi del corona, invece, se ci sto io, sto soltanto perdendo tempo.
Io con mio fratello gioco dalla mattina alla sera, anche se alle volte mi costa un po' di fatica. È che non sopporto sentirlo piangere quando sta con i miei genitori, sempre appresso alle notizie. Ho capito che è grave ma non è che loro sono dei medici che curano la situazione del mondo guardando tv e cellulare.
L'altra sera era tardi, mio padre stava guardando il tg e gli ho detto: "Ma che fai?". E lui mi ha risposto, senza neanche guardarmi: "Zitta, zitta, che forse scopriamo il vaccino. Fammi ascoltare...è importantissimo". Neanche l'avesse scoperto lui. Mah!
Tempo fa sono andata da mia madre, stava passando l'aspirapolvere, come fa ogni giorno 30 volte, più o meno. Io l'ho abbracciata, ma lei mi ha spostato subito e si è allontanata di 3 mt dicendomi: "E stai attenta che non possiamo rischiare il contagio. Lo sai, papà ha avuto quella riunione e dobbiamo aspettare 30-40 giorni". Lì ho capito che secondo me stava andando fuori di testa. Si mette a piangere quando nessuno la vede, ma tanto io la sento dal bagno.
Spero che finisca presto perché, lo giuro, è veramente difficile stare appresso a tre ragazzini dentro casa…e mio fratello è quello più grande.
E dire che io ce l'avrei una ricetta: abbracci, tanti abbracci, quelli che mi sono sempre mancati, perché anche prima del corona non è che volassero poi tutti questi abbracci in famiglia.
Lo sapete che io tengo un diario da quando facevo la quinta elementare? Ci ho scritto tutti gli abbracci e baci che avrei voluto. Mi sono fermata a 1000 baci e a 500 abbracci. Li voglio, ne ho bisogno, prima di diventare fredda anch'io, come Elsa. Che poi, poraccia, quella fredda ce l'hanno fatta diventare". (A. Battantier, Memorie di un abbraccio, Rita detta Elsa, 13 anni).