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DOV'È LA CASA DEL MIO AMICO?

Ho rivisto un bel film e ho ripensato al mio amico delle medie. Quando capii che Attilio rischiava di essere bocciato per la seconda volta, cercai in tutti i modi di aiutarlo.
Lui non aveva nessuno a casa interessato al suo studio, allora con mamma prendemmo l'abitudine di farlo venire da noi e lei ci spiegava la lezione in modo semplice e chiaro.
Mamma aveva insegnava Arte ma era brava in tutte le materie; partiva sempre dai quadri o sculture, per arrivare ad approfondire tutte le materie.
Io ero fiero di lei, e Attilio iniziò a migliorare ogni giorno. 
Mamma andò una domenica a prenderlo a casa, scoprimmo che il papà stava molto male, sempre a letto, e sua madre non aveva la testa di stare dietro a suo figlio. 
Attilio era un ragazzino solitario ma con noi prese a parlare e diventammo amici.
Sono passati quasi 30 anni, Attilio poi si è diplomato, ha un piccolo ristorante all'estero, è contento, e quando torna in Italia passa sempre a trovare mamma. L'ultima volta mi ha detto: 
"Non mi perdo una mostra d'arte, tua mamma mi ha fatto amare la vita!".

(Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2017, Andrea C. 44 anni) 

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LETTERA ALL'AMICO IMMAGINARIO. "Caro amico speciale, è da tanto tempo che ci conosciamo, e anche se ora ho quasi 30 anni, io di te continuo a fidarmi come quando avevo 4 anni. Ricordi? Avevo paura la notte, temevo il mostro Pallone, e allora, per farmi forza t'invocai, e tu arrivasti con la spada del manga mio preferito. I miei erano contenti, finalmente non dovevano più alzarsi di notte, perché tanto c'eri tu. Oddio, a dire la verità, i miei non si scomodavano nemmeno prima, ecco forse perché poi sei arrivato tu. Ti ho chiamato Ted, ma il tuo secondo nome era Guardiano. Poi alle medie diventasti Guardian e Warrior, sai, stavo imparando le lingue. Quello che mi ricordo è che io non volevo proprio che ti scoprissero, e non ne parlavo con nessuno. Sono stato bravo vero? Quando parlavo tra me e me, e mi dicevano: "Con chi parli Alfredo?". Io li fregavo sempre, rispondendo: "Parlo tra me e me", ma mica ti tradivo. Poi per fortuna ho scoperto alle elem

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