IL RUPTURE REPAIR (ROTTURA E RIPARAZIONE) NELL’AMORE DI COPPIA (Puoi lasciare che la crepa allarghi, oppure metterci le mani, con delicatezza, e provare a ricucire)
Esiste un ciclo naturale e salutare in un legame d’amore. La Rottura (Rupture) è un momento di sfilacciamento, incomprensione, conflitto o delusione tra due persone. Non è necessariamente un litigio plateale; può essere un tono di voce, un'occhiata, una promessa dimenticata, una mancanza di sintonizzazione emotiva. La Riparazione (Repair) è il tentativo consapevole e attivo di riconnettere, di sanare la frattura. Non significa "vincere" o "avere ragione", ma ristabilire il legame emotivo e la sicurezza nel legame.
Non sono sempre le rotture a danneggiare una relazione, ma l'assenza o il fallimento sistematico della riparazione.
La riparazione costruisce una fiducia di livello superiore: Ogni riparazione riuscita non torna al punto di partenza, ma rinforza la relazione. Il messaggio implicito è: "Anche quando ci facciamo male, sappiamo ritrovarci. Il nostro legame può sopravvivere al conflitto".
Le rotture non riparate diventano "macigni emotivi" che si accumulano, portando all'evitamento, al distacco emotivo o all'esplosione distruttiva.
Le coppie che durano non sono quelle che non litigano, ma quelle che hanno imparato a riparare in modo efficace, sono quelle che "rinsaldano".
Mentire è da idioti, rinsaldare è da pochi. Il "rinsaldare" è proprio l'atto di riparazione: quella fatica di prendere la colla e cercare di aggiustare il vaso incrinato, invece di buttarlo via o peggio, fingere che non si sia rotto.
La "terza persona”, spesso non è la causa della crisi, ma la conseguenza disperata di un fallimento prolungato nella riparazione. Quando la strada per riparare con il proprio partner sembra sbarrata (per orgoglio, paura, abitudine), si cerca (più o meno inconsciamente) una "riparazione" altrove.
La Rottura e Riparazione è la scienza -e l'arte- del mantenere vivo il "mistero della fede" in una relazione, riparando con coraggio le inevitabili crepe del viaggio insieme.
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Si comincia in due, con quella leggerezza che sembra non finire mai. Poi, pian piano, senza quasi accorgersene, qualcosa si incrina. E qui, spesso, invece di riparare, si butta dentro un’altra persona. L’“angelo salvatore”. Ma sai, l’angelo salvatore è solo una scusa. Se la coppia è salda, l’angelo non entra neanche dalla porta di servizio. Se entra, è perché la porta era già aperta da tempo.
È questo il punto: la rottura c’era già. E invece di guardarla in faccia, ci si butta in un altro abbraccio, come se saltare dal treno in corsa potesse salvarti. Ma non salvi niente, anzi.
La forza, secondo me, non sta nell’evitare la rottura, ma nel ripararla. Ogni coppia si incrina, sbatte, fa rumore. Ma poi? Puoi lasciare che la crepa allarghi, oppure metterci le mani, con delicatezza, e provare a ricucire.
Ma per ricucire ci vuole coraggio. Ci vuole il coraggio di non mentire, di non fare l’idiota con altra gente, di non cercare fuori quello che manca dentro. Perché quando cominci a cercare fuori, è perché dentro qualcosa si è già spento. E allora, invece di accendere un fiammifero altrove, perché non provare a riaccendere la luce qui, dove tutto è cominciato?
Le parole, sì, le parole sono importanti. Un litigio può diventare una guerra, una parola detta male può rimanere lì, come una macchia che non esce più. Epperò, anche nelle liti, se ci si ricorda che dall’altra parte non c’è il nemico, ma la persona che ami, forse si può discutere senza distruggere. E anche quando la rabbia ti sale, un bacio, una carezza, un abbraccio, quelle cose lì non sono scontate. Sono come piccoli atti di riparazione, quotidiani, immediati.
Alla fine, l’amore non è solo un sentimento che vola. È anche una scelta che si rinnova ogni giorno. Scegliere di riparare invece di fuggire. Scegliere di parlare invece di accusare. Scegliere di restare, anche quando la strada è in salita.
L’amore, da solo, non basta mai. Ci vuole la cura, ci vuole la pazienza, ci vuole quel “riparare” continuo, che non è debolezza, ma è l’unico modo per non finire a guardarsi dall’altra parte di un baratro, con un angelo salvatore in mezzo che, in realtà, non salva proprio nessuno.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Le crisi di coppia, Pa&Pe, 12/25)
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