"LA CRISI AGLI OCCHI DI UN BAMBINO. Quando sono a casa passo il tempo libero a costruire automobili e marchingegni con i lego, soprattutto con mio padre. Prima mio padre non ci stava mai. Prima io guardavo tutto il pomeriggio la TV, ma poi i miei hanno detto che fa male e allora all'inizio ho sofferto ma poi ho scoperto tanti altri giochi, gli elicotteri e gli aerei telecomandati. Ma quando sono finite le batterie, siccome papà non lavora, invece di comprarle abbiamo iniziato a progettare gli aeroplani di carta e abbiamo organizzato al parco il primo mondiale di aeroplanini: hanno partecipato 30 persone, pure con gli arbitri (mio zio e la mamma di Carlotta). Sono arrivato quarto, ho rosicato ma mica uno siccome organizza il torneo allora deve vincere per forza. La crisi è una cosa brutta ma sono contento di una cosa sola: che passo tanto tempo con papà. Però il massimo è che quando ritorna al lavoro, lavora ma di meno così lavora il giusto e sta con me il giusto, ma un giusto tanto però". (Memorie di un bambino, A. Battantier, 2015).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".