I PORCITICI. "Sono un ragazzino ma di questo paese ho capito che mio padre per mandarmi a scuola calcio deve rinunciare a rifarsi i denti, mentre i porcitici (in famiglia li chiamiamo così) hanno tutte le garanzie mediche per tutto, dalla dentiera ai calli dei piedi. E mica solo loro, anche quelli ex, e i loro parenti. Hanno tutto rimborsato. Si chiamano privilegi, lo abbiamo studiato a scuola ai tempi della rivoluzione francese: i ricchi avevano tutti, il popolo moriva di fame. Non è cambiato molto, pare. Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Abbiamo letto in classe che il governo ha tagliato tanti miliardi al servizio sanitario ma i politici non si sono tagliati niente (anche se una cosetta da tagliare ce l'avrei in mente ma non si può scrivere in un tema). Ogni povero ha un caso in famiglia, tipo mio zio col cancro che doveva aspettare 6 mesi per degli esami all'ospedale pubblico e, casualmente, con 600 euro ha fatto tutto dopo una settimana. C'è del marcio in Italia, e 3 sono le possibilità: o si scappa all'estero come mio fratello cameriere, o si fa la rivoluzione, o si resta tanti pecoroni a lamentarsi mentre i lupi ci mangiano partendo dalle chiappe. Scusatemi, scusatemi tanto per il linguaggio, ma è brutto quando in famiglia devi scegliere tra la scuola calcio e i denti del padre". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2015).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".