RAGNI CHE PAURA!!! "Mica sono l'unica, però, solo io tra le mie amiche ne rimango attratta e, nel contempo, terrorizzata. Ho scoperto che non è una paura casuale ma ci sta qualche corto circuito nel cervello, collegato a qualcosa di profondo. L'uomo, per esempio, è più pericoloso. Nella fattispecie mia madre. Pensavo che andasse tutto bene, ma più pensavo che andasse tutto bene e più aumentava il mio terrore per i ragni. Coincidenza? Quello che posso dire è che io nella vita voglio controllare tutto, e 'sti maledetti ragni rappresentano l'unico neo alla mia ricerca di perfezione: infatti non riesco a controllarli, sfuggono al mio spietato controllo, anzi, in quei momenti il controllo sfugge da me. E forse è qui che sono più vera. Perché a pensarci (pure se mi fa schifo) io in finale sono come un ragno, che tutto controlla nella sua ragnatela. È mia madre ad avermi insegnato l'arte del controllo spietato sulla mia vita e sugli altri: poraccio il ragazzo mio, lo so. Sto imparando a lasciarmi andare, la via per il distacco sereno è lunga, passa sempre per un'altra via che si chiama consapevolezza". (Memorie di una dipendenza, A. Battantier, 2006).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".