LA MONTAGNOLA DI CACCA.
E venne il giorno della fotografia.
Due ore per metterli tutti insieme, far capire cosa volevamo fare, spostarne uno più piccolo davanti, metterne una al posto di un altro, quello temeva che gli rubassimo l'anima, e tutti che si muovevano.
Insomma, alla fine scattammo la foto e poi, una volta stampata e consegnata al maestro del villaggio, ci accorgemmo che la montagnola alle loro spalle e tutte quelle "pietre scure" in terra erano cacche di elefante.
Ma intervenne Tuk ad indicare con il dito:
"Signora tutti noi vogliamo stare vicino montagnola.
Per noi è importante montagnola.
La cacca di elefante serve per fuoco, e serve per mattoni case".
(La montagnola di cacca, Zelda Zabrinsky, Andrea Battantier, 2020)