C'è un gran bisogno di sfogare aggressività repressa.
Così lui ostentava tutta la sua virilità esagerata, con me ed i suoi amici.
Doveva sempre e necessariamente assumere atteggiamenti tali da esprimere forza, sopraffazione.
Io gli dissi una volta:
Il mondo sta cambiando, non sei nelle caverne.
Lui sapeva rispondere solo:
È la biologia!
Io per fortuna stavo cambiando,
avevo smesso, poco a poco, di assecondarlo, non accettavo più le sue provocazioni, avevo bisogno di aria nuova.
Iniziai a prendermi cura di me.
Lui, nell'attesa del mio addio, provò a cambiare, ma non si cambia con gli stessi schemi di sempre.
Si era convinto di essere più bravo, voleva forse recuperare (ero già andata a vivere da sola) e, come un bambino, accorreva da me esibendo il suo amore nuovo per l'umanità.
Eppure, bastava che qualcuno lo contrariasse, per fargli scattare quella sua antica maschia, competitiva, stupida aggressività.
Non ho rimpianti per un uomo sconfitto dalla sua stessa aggressività.
(Memorie di un amore, A. Battantier, 2020, Marzia Pazzi, 42 anni)
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