TRANSFER DI GRUEN E PERSUASIONE PUBBLICITARIA (COME PROVANO A FREGARCI I CENTRI COMMERCIALI E NON SOLO)
TRANSFER DI GRUEN E PERSUASIONE PUBBLICITARIA
Il nome è ispirato a Victor Gruen, che nel 1956 inventò il primo centro commerciale.
Il termine è utilizzato dagli insider per indicare il momento in cui l’acquirente cade in uno stato di torpore confuso e perde il controllo del suo processo decisionale.
Nella strategia di condizionamento rientrano anche la musica, le luci, gli aromi. Nulla è lasciato a caso.
I sintomi includono: perdita dell’orientamento e suggestionabilità. È in questo stato mentale cedevole che di solito si fanno acquisti non preventivati.
La pubblicità (occulta) ha il potere di plasmare il consumatore inviandogli messaggi dai quali non può difendersi. Tuttavia, secondo me, da questo mondo oscuro del mondo della comunicazione è possibile difendersi. Anche il consumatore può adottare strategie efficaci, specie quando, con consapevolezza di distinzione tra le categorie dell'Essere e dell'Avere (per essere) impara a distinguere il consumo-necessità, dal consumo-patologia volto a riempire dei vuoti.
Una volta scoperto il giochetto, ci si diverte a smascherare le strategie retoriche e stilistiche del discorso persuasivo, pseudo argomentativo del messaggio pubblicitario.
(Memorie di una dipendenza, A. Battantier, 2018)
"Mi ricordo, ero come una drogata. Dovevo andare al centro commerciale per comprare solo le mutande e un paio di scarpe. Ma io lo sapevo che non era così, anche se non avevo i soldi. La prima mezz'ora cercavo di resistere, camminavo avanti e indietro avanti e indietro avanti e indietro. Poi, un poco alla volta, perdevo come conoscenza e quando ritornavo a casa mi trovavo con 5, 6 buste che avevano portato via la busta paga". (Memorie di una dipendenza, A. Battantier, Rosy Sho, 27 anni).
"Ci ho lavorato per 16 anni in un centro commerciale e la quantità di rimbambiti che ho visto è immane.
Gente che usava il centro come parco giochi per i figli, gente che passava le ore a fissare il vuoto seduta sulle panchine, ragazzini che si davano appuntamento lì e poi passeggiavano per mano in galleria avanti e indietro mille volte manco fossero sul lungomare". (Barbara Mo)
"Già, sempre tutto calcolato, ma con me Gruen fa cilecca: non solo l'estraniazione dal mio portafoglio non è contemplata ma quella mirata confusione a me dà solo un gran fastidio ed è più facile che scappi!". (Pat Traverso)