"'Non è mai troppo tardi per farsi un'infanzia felice' è forse il mio motto preferito, anche se ho solo 15 anni.
Siccome quando ero piccolo ho avuto tanti problemi di salute, alle volte mi sento già grande.
Papà invece ha deciso, a 45 anni, di iscriversi ad un corso di falegnameria, perché secondo me lui da grande vuole tornare piccolo a giocare con il legno.
Ha detto che non vuole mettere più la cravatta.
Per madre invece sono impossibili i sogni. Ha troppo da fare per la casa e stare dietro a mia sorellina. Mamma dice che bisogna accettare il fatto di crescere, e va bene, però ogni tanto ridi mamma che ti vogliamo tutti bene.
Ma lei risponde: "Rido il giorno che mi date una mano'.
Ha ragione.
Nonna mi ha detto:
'Matteuccio, io punto sulla terza età. Poi basta però!'.
Secondo me si può anche crescere restando o tornando bambini.
Il fatto è che quando guardo certi adulti mi accorgo che gli manca qualcosa.
Hanno smesso di essere anche bambini.
Ecco, forse io vorrei diventare adulto senza perdere il bambino.
E poi io sono fortunato perché, anche se ho avuto un'infanzia difficile, ringrazio i miei genitori che ci sono sempre stati accanto a me".
(A. Battantier, Memorie di un adolescente, Matteo VT, 15 ½, 2020. La frase è di Tom Robbins)