LA PRIMA VOLTA IN BIBLIOTECA
“Una biblioteca è un buon posto dove andare quando ti senti infelice, perché lì, in un libro, puoi trovare incoraggiamento e conforto. Una biblioteca è un buon posto dove andare quando ti senti disorientato o indeciso, perché lì, in un libro, potresti avere una risposta alla tua domanda.
I libri sono una buona compagnia, in tempi tristi e felici, perché i libri sono persone che sono riuscite a sopravvivere nascondendosi tra le copertine di un libro".
(Elwyn Brooks White, 1899-1985)
"Avevamo 19 anni e non sapevamo dove andare.
Del resto, ci eravamo conosciuti in biblioteca, ore ed ore a studiare insieme.
E allora programmammo la pazzia:
Questa è casa nostra in fondo, vogliamo passar qui la notte del nostro primo anniversario?
Chiara disse sì, qualcosa si sarebbe inventata con la zia.
E così preparammo tutto.
Alle h 19:58 ci occultammo in fondo, nella zona archivio storico.
In basso c'era una specie di rientranza, protetta da faldoni.
Un loculo per chi può permettersi l'albergo o una casa.
Per noi, dolce chalet, circondato dai libri amati. Venne il pigro custode Francesco a fare il giro.
Noi muti respirammo inquieti, stretti in un letto piccino di mappe geografiche e atlanti del mondo.
Poi, respirammo beati a quel rumore dei clic clic, dei clang, chiavi e catene alla porta.
Aspettammo ancora qualche minuto, il silenzio tutto nostro, l'odore avvolgente dei libri antichi, la polvere eletta ad incenso dai nostri cuori. Mangiammo cuscus, erbette spontanee raccolte a villa pamphili, lenticchie, pizza, una bottiglia di vino.
Avvoltolati da coperte, circondati da candele, passammo la notte più bella.
Dormimmo abbracciati nella nostra cuccia di carta, sapienza e ingenuità.
Misi la sveglia presto, l'amore mio dormiva ancora placida. Preparai il caffè, ancora caldo nel thermos.
Facemmo colazione, ci lavammo al bagno, zitti zitti, quatti quatti, sorridendo dentro da impazzire.
Sgattaiolammo nella tana allorquando udimmo le catene alla porta, chiavi, i clang e i clic clic.
Lentamente entravano i bibliotecari Serenella e Rosario.
Lenti respirammo e lenti ci baciammo.
Poi, sgranchendoci un pochino, pettinandoci l'un l'altra -un altro bacio- ci avviammo ai nostri posti. Serenella ci scorse lungo il corridoio:
"Ragazzi già qui? Sempre i primi voi eh? Volete un caffè?".
E riprendemmo a studiare, in quella che ancor più era ormai la nostra casa".
(Memorie di un amore, A. Battantier, 2007)
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