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LA PRIMAVERA ERA ARRIVATA (SPRING HAD COME)

"E in quella magnifica giornata di primavera sentì che il ricordo di lei non gli era doloroso.
Io la primavera la intendo così:
dopo ogni fine c'è un nuovo inizio, una rinascita che ci porterà in un luogo che potremo chiamare la nostra casa.
Nacqui in un furgone, in primavera, vivevamo nei boschi con mio padre e mia madre. Sono cresciuto in mezzo a persone creative e dedite all'arte, ma i miei primi ricordi sono legati alla primavera. 
Ecco perché respiro quest'aria fresca, rivivo quei momenti e provo di nuovo la gioia di raccontarti la mia storia, la gioia di essere amici. 
Come un linguaggio che condivido con te, tutto ciò che sono lo condivido con te, e così, anche questa primavera è una sorta di varco dimensionale per tutti i nostri ricordi. 
Ma intanto la primavera era arrivata. Sapevo solo che dovevo andarmene. Volevo andarmene. Dobbiamo tutti partire per rinascere, lasciando gli inutili fardelli". 

"And on that delicious spring day he felt that the thought of her did not hurt him at all.
I see the spring like this, after every end there is a new beginning, a rebirth that will lead us to a place we can call home.
I was born in a van during springtime. 
We used to live in the woods with my dad and my mom. 
I was raised amongst creative and artistic people, but my earliest memories are of springtime.
That's why I breathe this fresh hair, I relive those moments and feel anew the joy of telling you my story, the joy of being friends. 
Like a language that I share with you, everything that I am, I share with you, And so this spring is a kind of dimensional rift to all of our memories. 
But meanwhile, spring had come. I just know that I had to get out of here. I was going to go far away. We all have to leave to be reborn, without our burden". (Andrea Battantier, Thomas Bergen, Just the way she was)

***
La Flora (La Primavera) è un affresco del I secolo proveniente da Villa Arianna, rinvenuto durante gli scavi archeologici dell'antica città di Stabiae, l'odierna Castellammare di Stabia e conservato al museo archeologico nazionale di Napoli.


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