“Che cos’è la ragionevole follia dei beni di consumo?
L'onnipotenza del mercato produce l'inarrestabile distruzione di tutti i beni dell’anima.
Il nemico è il vuoto Capitalismo con la sua diretta emanazione Consumismo.
La follia esiste, ma è generata e, soprattutto, alimentata da una società ben più folle.
Se il Capitalismo viene lasciato libero dentro noi si impossessa dell'anima, "consumandola".
Quando lo status farlocco si sostituisce alla nostra essenza si apre una considerazione interessante:
Noi esseri umani siamo responsabili nell'accettare una determinata concezione del mondo.
Il paradosso della relatività?
Il tempo non decide al posto nostro se ci muoviamo al tempo nostro.
Stufi di tutto? Proviamo almeno a cambiare qualcosa.
L'inconscio non ascoltato prima o poi presenta il conto.
Cerchiamo di abbracciare prima possibile il nostro inconscio.
Lui sa quello che vogliamo, ci aspetta, rendiamolo felice e saremo felici noi stessi.
Prestiamogli ascolto.
Alle volte è oscuro, ci si perde nella traduzione.
Ma resta pur sempre il nostro migliore amico.
Abbiamo bisogno di più emozioni profonde, metterci in gioco, in discussione, scoprirci, mostrare le nostre fragilità.
L'universo del consumismo è variegato ma fondamentalmente ruba il nostro tempo, i nostri risparmi, la nostra attenzione al senso della vita, e ci allontana dalla solidarietà nell'abbracciare i nostri fratelli.
Parafrasando un famoso motto:
El pueblo unido en el consumo serà siempre vencido!
Le persone unite soltanto dal consumare, saranno sempre sconfitte.
Frugalità, temprami lo spirito, abbandonando l'avaro sport del consumo forsennato dell' avere.
Voglio essere semplice nel modo di vivere, padrone ancora una volta del mio tempo e della sua lentezza.
Frugalità, rimetti a noi i nostri debiti, non spendere inutilmente per le cose, spendi in generosità per le persone.
Frugalità è la soddisfazione di un futuro desiderato senza morire di invidia e di troppi doveri e peccati.
Frugalità è l'arte dello spirito libero, di chi ha smesso di essere triste rincorrendo miraggi nel vento.
Dobbiamo divenire cacciatori di libertà, rendendo in servizio all'anima".
***
"Non sapeva e non poteva inserirsi nella società a cui apparteneva.
Probabilmente perché non gli apparteneva.
Soffrì così tanto per l'esclusione.
Ma ora sapeva di essere lui che se ne andava.
PS:
Se la società non vi appartiene, restituitela.
Voi non siete l'oggetto smarrito, ma colui che l'ha trovato.
Costruitevi un oggetto che vi appartenga".
(M. Thompson Nati, I paradossi dell'io, The paradoxes of Ego, 1995)
#memoriediunamore
#mthompsonnati
#mariothompsonnati