L'ho scoperto su di me, che sentivo dentro un carattere diverso da quello che mi assegnavano in società e, soprattutto mio padre, che voleva il maschio di casa dopo 3 femmine e pensava che "tanto è solo una fase poi passa".
Mi hanno portato dai dottori per curare qualcosa che per me era natura, la mia natura dell'essere così.
Mia madre mi capiva, complice, ma sempre zitta con papà.
Ora che ho 35 anni posso dire che avrei tanto voluto vivere la mia infanzia serena e felice.
Avrei capito nel tempo, avrebbero capito tutti, senza forzature, senza maschere da indossare ogni santo giorno.
Ma se uno, una, non si sente maschio o femmina, o si sente maschio invece che femmina, che male c'è?
NESSUNA papà.
Sono sempre io che ti voglio bene ed ho imparato ad accettare il tuo carattere dell'800.
A me ha salvato, in parte mia madre, ma soprattutto la musica.
La musica, l'arte di attraversare le convenzioni, il già dato, non corrispondere ad un'etichetta e andar bene lo stesso, essere accettati, amati come persone.
Amate gente, amate, amatevi gli uni con gli altri, gli uni con le altre, le une con gli altri, le altre con gli altri.
Amate, e lasciate vivere l'essenza in ognuno di voi, persone che amano e vogliono amare.
Anche questo è rispettare la natura, la natura dell'amore.
(Memorie di un adolescente, memorie di un amore, A. Battantier, 2007, Janette)