Oggi mi sono commosso.
Mi sono rivisto, a 20 anni, dopo la visione del film di Cimino con un De Niro stratosferico.
Tre notti di incubi e mi si aprì uno squarcio dentro, un film che mi ha devastato e liberato.
Uccidendo
tu predi te stesso.
Uccidendo
tu neghi te stesso.
Sfinita,
la preda cadrà
e con essa barcolla l'anima tua.
Accadrà che un giorno
la peste verrà a farti compagnia.
Oltre la siepe
non c'è il cervo
che tronfio spiavi.
Entro sera e fin dentro
come un peso nero si poserà.
A nulla varrà il tuo M'ARRENDO.
Errando nell'orrido abisso
le ali finalmente spiegò.
(A. Battantier, CACCIATORE, 1990, dopo aver visto Il Cacciatore di M. Cimino e non averci dormito per giorni)
***
Li vedo, vicino casa mia, intenti a stanare quel che resta della loro caccia al cervo e lo fanno anche col buio fino all' ultimo minuto consentito, e oltre.
Allora esco, prendo l'auto e giro per avvisare gli animali dato che loro capiscono tutto.
Li chiamano i cervi di classe 1 ma non sono cervi, sono poco più che neonati, hanno un anno d'età, vivono ancora con la madre e i fratelli.
Sparare loro nel buio significa uccidere ogni decenza, significa sputare sull'innocenza, che è come dire a un bambino inesperto della vita:
Buttati pure sul fuoco tanto non brucia. Questa è la caccia, non quella che vi raccontano.
(Teresa Panciera, Sparare nel buio, 2022)