A FURIA DI ASPETTARE IL FATO, QUELLO ARRIVA "Era un muro alto 30 metri. Sulla sommità, un masso di almeno 200 kg oscillava paurosamente. Ai piedi del muro si erano radunati quattro fatalisti. Stavano immobili e guardavano il masso rassegnati. Ogni tanto uno mormorava: "Inutile spostarsi. Se deve succedere, succede". Platone si fermò ad osservarli con grande stupore e chiese: "Scusate, signori fatalisti, non sarebbe meglio se vi spostaste di una decina di metri?". "No, no! -risposero i fatalisti- è il destino che comanda e decide tutto quello che accade e accadrà". Socrate scosse la testa: "Amici fatalisti, voi siete stupidamente addormentati, ipnotizzati da quel masso che oscilla in maniera terribile. Voglio salvarvi la vita! SVEGLIATEVI!". E batté con forza le mani. Il masso venne giù e con un rombo orrendo fece fuori tutti i fatalisti in una nuvola di polvere bianca. "Non è colpa mia! -si affrettò a dire il maestro- forse avevano ragione loro, è il destino che ha deciso"". (P. Villaggio, Storia della libertà di pensiero, 2008).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".