Quest'anno arriva la mia estate, l'anno scorso, di questi tempi, avevo l'inverno dentro.
Sono finiti gli esami, il papà e la mamma si sono lasciati ma non litigano più. Ormai sono esplosi e quando uno esplode poi non scoppia più.
In classe ho conosciuto Mirko e, per fortuna, l'anno prossimo andremo a scuola insieme, in motorino, dice lui, ed io lo devo abbracciare stretto come la prima volta che ci siamo baciati, cioè ieri.
Non mi sento bella, ma se Mirko si è messo con me forse è perché gli piaccio almeno un po'.
A scuola ci siamo salutati tutti, molti magari non lo rivedrò più ma Mirko sì, Tatiana pure, e Valentina, Manuela, Valentina e quel cretino di Alessio.
Ci sembrava di non finire mai e invece eccoci qua, già pronti con la cartella del primo liceo e l'astuccio, io non voglio dimenticare nessuno delle medie, però la vita, pure se è un'incognita, è troppo bella per fermarsi solo a un certo punto.
Altrimenti mi potevo fermare alle elementari e non avrei fatto le medie, oppure mi potevo fermare all'asilo tutta la vita e non fare le elementari, oppure potevo rimanere nella pancia di mamma e non nascere nemmeno.
E magari mi annoiavo sempre lì al buio senza guardare Mirko e senza poterlo abbracciare in motorino".
(Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2007, Valentina Iè, 14 anni)