Ricordo la limonata di zia Lisetta.
Stavamo bene al sole perché c'erano gli alberi.
Noi bimbi si facevano le bolle per lenir la noia. Si giocava alla guerra scoppiandole coi bastoncini, spade di ginestra, l'elmo era una pentola.
Io me le ricordo le bolle, il vento lambiva i sogni sui prati secchi,
aspettavamo i leoni alla savana: Titì, Cetriolo e Mimì, erano i gatti, e le code frusciavano come boa.
Ci svegliavano felici e, dopo colazione, iniziava l'avventura.
I nonni avevano da fare in campagna ed avevamo il tempo di esplorare il mondo.
Il boschetto dietro casa, saremmo diventati grande solo attraversandolo.
C'era un ragno al limitar del bosco: Il Guardiano.
La ragnatela era la sua porta segreta.
Ci prendeva paura al crepuscolo, non eravamo ancora pronti per affrontare il bosco.
Si ascoltava nel vento il suono della ragnatela. Era il Guardiano, il fruscio della nostra infanzia.
Non ci sarà mai noia con la fantasia.
Io me le ricordo le bolle, ebbi la mano di Janette e insieme soffiavano la bacchetta.
Ebbi la nomina di innamorato e ci prendevano in giro.
Ma il ricordo è sfumato.
Resta la nebbia e le bolle scoppiate.
( Memorie di un bambino, A. Battantier, 2007, ph Alessandro Francucci, https://instagram.com/alex_streetphotography?igshid=YmMyMTA2M2Y= )
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