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SIAMO UN GRUPPO DI BABYSITTER

Siamo un gruppo di babysitter, donne africane, del Bangladesh, pakistane,  filippine, veniamo da tanti paesi del mondo. 

Ci ritroviamo al parco Gozzi Sìvigliardi i pomeriggi, portando bambini di altri genitori. 

Io sono  in Italia da 20 anni, ho 4 figli ma due sono 6 anni che non li vedo. Comunque non è di questo che voglio parlare. 

È che questi bambini che seguiamo alle volte sono piccoli re.
Tutto a loro è permesso, tutto loro vogliono e tutto possono fare. 
Noi ci troviamo a fare quello che dicono loro perché è un lavoro. 
Sono loro i nostri padroni. 

Per chi è in condizione di debolezza, per chi deve andare in Polizia all'ufficio immigrazione ogni anno, è difficile mantenere in alto il rispetto. Quando c'è la debolezza aumenta lo sfruttamento per i lavoratori. Forse una babysitter Italiana può dire il suo pensiero ai genitori dei figli monelli e può ritornare a mangiare a casa dei propri genitori, come ha fatto una mia amica. Ma la verità è che dipende dai genitori, sono loro che permettono questo mancare di rispetto anche davanti a loro.

Se i bambini vogliono fare le cose, dobbiamo cercare di farli divertire sempre. 
Perché dovete sapere che quando i bambini piangono troppo, se raggiungono un livello di pianto alto per troppo tempo, poi per noi è un problema, perché tanti genitori ci guardano male.

Bambini di 9/ 10 anni hanno fatto mandare via delle babysitter, parlando male di loro ai genitori. 

E questo soltanto perché magari li controllavano sull'uso del cellulare o perché non facevano i compiti o perché facevano altre cose tipo rompere un gioco o una panchina, o spezzare i rami degli alberi o tirare sassi alle tartarughe o dare fastidio ad altri bambini più piccoli.

Noi babysitter ci guardiamo quasi di nascosto perché non possiamo parlare troppo tra noi.  
Ci guardiamo tra noi, con quello sguardo di chi ha capito ma non può fare niente.

(Memorie di un lavoro, Memorie di una panchina, A. Battantier, 2018, Tara)


***
"Forse la babysitter non andava licenziata. Forse andavano licenziati i genitori". "Maybe we didn't have to fire the babysitter after all. Maybe we had to fire the parents".  (Thomas Bergen, Just the way she was, 2009)


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