Signora Alice, vi avevo osservata salire le scale, un incedere affaticato.
Mi offrii per le buste della spesa.
Mi rispondeste con un sorriso:
-No grazie, finché ce la faccio vuol dir che sono giovane!
La vostra risaputa e fiera dignità.
Avete lasciato un gatto e due figli molto distratti.
Conservo le piante, innaffiandole quando posso.
E il vostro gatto, che saluta così la sua dolce umana: Ogni volta che torno, quando apro la porta, lui se ne scappa su per le scale.
È un'intesa tra noi.
Ha una missione da compiere.
Si ferma su quello che fu il vostro zerbino.
Ora tutto appartiene al nuovo inquilino, che continua pedante a chiedersi:
-Che ci fa sempre qui questo gatto?
Lascialo perdere, diffida di chi non conosce i gatti.
Lui pensa solo che vieni a scroccare crocchette. Non sa che i gatti scelgono loro 'chi' e dove abitare.
Lui non sa che sei tu, lo stregatto di Alice.
(Memorie di un amore, Memorie di un animale, A. Battantier, 1996, Illustrazione, Kunst, prove di gatto Ernesto)
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