Danzano le armi nella cupa fabbrica dell’odio.
L’alibi è la difesa permanente, offesa sconsiderata ad ogni mente intelligente.
Non dico tanto, ma servirebbe disegnare un velo di dialogo su di uno straccio di tela.
Ma dietro, gli affaristi tessono trame, vietato trattare, finché morte non ci separi.
E così l’ignavo, dal pacifismo alla guerra si piega, se ne rallegrano le multinazionali.
"Comprate più armi per la nostra sicurezza, la guerra è la nostra unica scelta, dovremo vincere o tutti cadremo!".
Pace, solo un'eco lontana.
Nessuna tregua, solo la vittoria militare, mentre si mente l'Europa perde il suo valore morale, invocando armi e potere mai ci sarà spazio per la pace.
"Non ponete limiti alla guerra…Se non fermiamo il Male, saremo i prossimi".
Strategia bellicista tu ribrezzo mi fai, la morte strumentalizzata, il dialogo negato.
Avanzano i preparativi per la guerra, ne parlano i ragazzi al parco:
“Tu ci vai!?”.
L’ipocrisia sovrana fa negare il confronto nucleare, un'altra illusione.
Oggi sappiamo con quali armi verrà combattuta la terza guerra mondiale, ma zio Albert ammoniva: la quarta verrà combattuta con clave e pietre.
Un buon cervello sarebbe l'elmetto da indossare.
(Andrea Battantier, Frammenti per l’Apocalisse. Art by Stephen Stadif, L'elmetto da indossare)
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