"Segni spezzati, graffi d'inchiostro, tracce di pensieri che cercano direzione o l'hanno volutamente persa." (Elisabetta D'Agostino)
***
L'adolescenza è un volo notturno senza strumenti. I segni spezzati sono le costellazioni dell'Ego, cercano un nome, i graffi d’inchiostro sono le turbolenze di un cuore che sta imparando a planare.
Scrivono e cancellano, tracciano mappe incerte su un deserto sconosciuto; in quella confusione, si nasconde il senso del viaggio.
Rabbia, sogni, hanno dentro un casino che non sanno se abbracciare o distruggere.
Sono spaventati dalla libertà che pretendono, vogliono sfuggire ai confini ma li cercano nelle ombre.
L'adolescenza è un'ossessione: il corpo si allunga o resta ancora piccino, la mente inciampa, il desiderio si moltiplica, il senso di colpa arriva segretissimo come un’onda che travolge la risacca del piacere.
Scrivono, cancellano, riscrivono, nessuna versione di loro stessi sembra mai abbastanza vera.
Li trovi di notte, con lo sguardo perso nel buio, come se aspettassero che qualcosa emerga dalle crepe della realtà.
Il brivido li attrae, il pericolo li seduce, nella paura si sentono vivi. I loro segni spezzati sono messaggi in codice, richiami dall’altro lato dello specchio.
L'adolescente porta in sé la nostalgia di un mondo che non ha mai conosciuto.
Nei loro pensieri ci sono lettere d’amore scritte a qualcuno che forse non esiste, tutto può accadere, ogni frase può essere un incantesimo o una maledizione.
L'hanno captato ormai: la felicità è un attimo che si spezza nel ricordo.
Gli adulti li guardano come enigmi irrisolti, ma loro sanno che la vera tragedia è essere compresi troppo presto.
Vivono in versi incompiuti, tra promesse sussurrate al vento e solitudini consumate nelle stanze chiuse.
Scrivono senza sapere perché, forse per lasciare un segno, forse per cancellarsi. Si esercitano a essere duri, spietati, indifferenti, ma nei loro graffi d’inchiostro c’è una dolcezza crudele, una speranza senza appigli. Il mondo è un gioco che devono imparare a perdere senza smettere di giocare, seriamente.
Non sanno se vogliono essere liberi o ritrovare il filo che li leghi a qualcosa. Guardano il futuro con occhi spalancati, ma nei loro pensieri ci sono domande più vecchie di loro. Ogni riga che scrivono è una moneta lanciata nel pozzo del caso, sperando che qualcuno risponda.
Non sono incompleti, non sono solo in cerca di un’identità: sono già interi, ma non ancora decifrati. Gli adulti vogliono interpretarli, ma loro sono storie in costruzione, archetipi che si scontrano nel caos della psiche.
L’adolescenza è un rito iniziatico che nessuno celebra più, e allora graffiano, scrivono, bruciano per segnare il passaggio.
Il problema non è trovare la direzione, né perdersi. È credere che una sia meglio dell’altra. La vita è un flusso, e l’adolescenza ne è il punto più impetuoso. C’è bisogno di grossolane mappe, e di un'àncora, non esiste vento favorevole al marinaio che non sa dove andare.
Ma andare dove? Bisogna solo essere presenti, sentire ogni momento senza paura di sbagliare. I segni spezzati sono tracce di libertà: non vanno ricomposti, ma vissuti.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un adolescente, Mip Lab, 3/25. Art by Silvana Martignoni)
#memoriediunamore
#memoriediunbambino
#memoriediunadolescente
#MIPLab