L’amore e la morte sono due forze immense, due giganti che governano la vita. L’amore vince quando ci unisce, ci fa sentire vivi e uniti.
La morte vince quando tutto finisce, ma anche lei ha un suo scopo: ci ricorda che il tempo passa, anche le stelle si spengono.
Noi siamo stelle che brillano per un attimo e poi scompaiono.
Epperò, anche se siamo piccoli, lasciamo qualcosa dietro di noi: un riflesso, un canto che continua a risuonare nella polvere.
Forse il punto non è vincere o perdere, come fa l’amore o la morte.
Il punto è vivere senza paura, senza attaccarci all’idea di dover lasciare un segno.
Le stelle tramontano, sì, ma il loro splendore è già completo in sé.
Noi siamo come quelle stelle: non abbiamo bisogno di un trionfo per essere importanti.
Basta essere qui, ora, pienamente presenti.
Il canto che si leva dopo di noi non è nostro, è della vita stessa che continua, senza bisogno di possesso o controllo.
Da piccolo immaginavo l’amore come un supereroe che vinceva sempre, perché ci faceva sentire felici e uniti, a me, mia sorella, la mia famiglia, gli amichetti.
E la morte era un altro supereroe, che arrivava alla fine di ogni storia.
Noi non siamo supereroi, siamo più come stelle che brillano per un po’ e poi scompaiono.
Anche se siamo piccoli, lasciamo qualcosa di bello dietro di noi, come una canzone che qualcuno canta dopo di noi.
Non dobbiamo essere perfetti o potenti per essere importanti: basta essere noi stessi, qui e ora, e il mondo ricorderà il nostro splendore, anche se siamo piccoli come stelle. E se non si ricorderà, amen.
(A. Battantier, Memorie di un bambino, Memorie di un adolescente, Memorie di un amore, Mip Lab, 3/25, A.Popotamo, 11 anni 🌟)
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