COME AFFRONTARE (AL MEGLIO) IL BULLISMO TRA I GRANDI. "Mio figlio aveva problemi a scuola, lo prendevano in giro certi bulli di classe. Abbiamo partecipato pure a dei gruppi di studio con la scuola, figli, genitori e docenti. Poi ho realizzato che il bullismo c'è pure nel mio ufficio. Ci sono certi capi stronzi che se la comandano e amano trattar male i dipendenti, fino a farli uscire fuori di testa. Anche io sono stato vittima di bullismo, e mi costa fatica dirlo a mio figlio. Però vorrei poterlo aiutare, dicendogli che esistono delle strategie per vincere la guerra con i bulli. Ad esempio io ho cercato di non restar da solo, creandomi nuovi micro gruppi. E quando le miei opinioni e punti di vista non erano considerate, io non mi sono chiuso, ho cercato di condividere il mio pensiero con chi poteva apprezzarmi. E lo stesso faccio io, ascoltare i mondi degli altri, fare gruppo con i nostri cuori e cervelli. Ricordo un giorno a mensa. Un bulletto di capetto intermedio mi aveva messo in mezzo, criticando nell'ordine: la mia pelata, la pancetta e i vestiti non proprio alla moda (è vero, mi vesto ancora anni '80). Faceva battute idiote, quelle che non sentivo dalle elementari. Ma il minchione non aveva considerato un fatto. Negli ultimi mesi avevo stretto un sacco di nuove amicizie, e intorno a me, quel giorno a mensa, c'erano per lo meno 7 persone ben disposte nei miei confronti e ostili a lui. Pensate il paradosso: un bullo messo in minoranza. Insomma, faceva battute grossolane e nessuno rideva, anzi, uno ad uno abbiamo iniziato a massacrarlo di contro battute al vetriolo, un fuoco incrociato che lo fece diventar rosso e sudaticcio. Ad un certo punto esclamò: 'Aò, ma che m'avete messo in mezzo? M'annatevene tutti quanti affanculo!'. Si è alzato col vassoio e se n'è andato camminando a marcetta, senza neanche finire di mangiare il secondo. Da quel giorno ha fatto pippa e s'è dato una bella calmata. Questo dirò a mio figlio: che i bulli hanno vita dura quando ci si ribella con intelligenza abbracciando la solidarietà". (Memorie di un lavoro, A. Battantier, 2007). Per approfondimenti: Prevalence and forms of bullying among business professionals: A comparison of two different strategies for measuring bullying, Denise Salin, pg 425-441.
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".