Da quando posa il primo piede, crede di essere il primo ad averlo poggiato.
Io non parlo, mi faccio i miei 1500 metri di quota in un giorno, due, andando piano sulle esigenze del turista della montagna.
Mio padre mi ha insegnato che un portatore completo deve andar al passo suo quando il turista della montagna non gli presta attenzione.
Ma deve rallentare impercettibilmente quando il turista della montagna arranca con fatica.
Il turista della montagna paga anche per sentirsi veloce e forte. Egli mangia razioni immense, scatolette concentrate e liquidi strani.
Quando mi offre qualcosa lo ringrazio, abbassando gli occhi. Quanto a me, in tasca ho la frutta secca.
Quello che non capisco è come mai il turista della montagna, spesso così grande e robusto, si affatichi tanto presto.
Ma la cosa più strana del turista della montagna è la sua fretta di salir su.
E ci resta tremendamente male quando il tempo si mostra inclemente.
Non so, la prende come un'offesa della montagna. Ecco, questa fretta io non la comprendo appieno".
(Memorie di un lavoro, A. Battantier, 2007)