Un giorno topo Leone chiese a Lole una storia.
Lole iniziò a raccontare di Wolverine, che aveva le unghie molto lunghe fin da piccolo.
La mamma gliele tagliava sempre ma lui non voleva e se ne fuggiva; la mamma lo riacciuffava e completava l'opera.
Il piccolo Wolverine disse un giorno:
“Da oggi basta tagliare, avrò le unghie più lunghe del mondo”.
La mamma cercò di dissuaderlo ma lui si mostrò irremovibile:
“Mamma io vado via perché sono un supereroe!”.
Iniziò ad andare in giro per il mondo con le sue unghie sempre più lunghe.
Ogni tanto gli davano fastidio, allora iniziava a grattare contro i muri, sulle rocce, sull'asfalto e, un poco alla volta, le unghie si facevano un po’ più piccole, ma anche più taglienti.
Un giorno un ragazzo lo prese in giro per via delle unghie lunghe ma Wolverine iniziò a graffiarlo e quel ragazzo scappò via piangendo.
Wolverine era buono con i buoni ma diventava molto cattivo con i cattivi, ad esempio quando veniva preso in giro dai ragazzini monelli.
Un giorno la mamma gli disse:
“Figlio mio, torna a casa, ti voglio bene anche se hai le unghie lunghe”.
Wolverine nel frattempo se le era dipinte tutte, ogni unghia un colore diverso, fino a farne un arcobaleno.
La mamma esclamò:
“Che bello che sei figlio mio!”.
Il padre però non era d’accordo con questa faccenda delle unghie colorate ma suo figlio gli rispose guardandolo dritto negli occhi:
“Papà è bello avere le unghie colorate, potresti farci un pensierino anche te!”.
Il padre si allontanò infastidito, alzando le spallucce in segno di contrarietà, si andò a sedere sulla poltrona, addormentandosi davanti alla TV.
Wolverine prese allora gli smalti ed iniziò a dipingere magistralmente le unghie di suo padre.
Quando questi si svegliò non si accorse dei disegni colorati e, quando andò a comprare il pane, tutti lo presero in giro sbellicandosi dalle risate.
Il padre ebbe una fitta, compremdendo in quel momento cosa significasse essere presi in giro dalla gente e rispose:
“Io almeno sono colorato, voi siete solo grigi”.
Quando tornò a casa, abbracciò suo figlio, incredulo per questo improvviso amore paterno ma fu contento e rimasero così, stretti, a lungo e legati per tutto il resto della loro vita.
(A. Battantier, Lole e Topo Leone, Wolverine, 2023)
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