NON ASPETTARE MAI PIÙ CHE LA VITA DECIDA PER TE (La fine di un rapporto non è sempre un fallimento. Il passato è passato. Adesso è così. E in questo "così", forse, inizia finalmente la vita)
C'è un momento, nella vita, in cui ti accorgi che per anni hai portato un peso che non era tuo.
E non te ne sei accorto. Camminavi curvo, e pensavi:
"È la fatica normale".
Invece no.
Lui si è accorto adesso, dopo tanto tempo, di aver amato una donna che non lo voleva.
Le ha dato tutto, forse troppo.
Si è preso cura di lei e della figlia di lei, come se fosse sua. Ha cambiato i pannolini, accompagnata a scuola, fatto i compiti.
Ha sistemato la casa, portato la spesa, sopportato i silenzi.
Eppure, c'era una cosa che non andava.
Una cosa piccola, ma come un sassolino nella scarpa.
Pimpa, la sua cagnolina.
Lei non l'ha mai accettata.
La guardava storto, la sopportava a malapena.
Quel cane era lui.
Era la sua parte più fragile, quella che chiedeva solo un po' di calore.
E lei non lo dava, né alla cagnola, né a lui.
Lui non si è sentito amato.
Si sentiva come un inquilino nella sua stessa casa.
Uno che paga l'affitto con le sue attenzioni, ma che può essere mandato via da un momento all'altro.
Ora, però, la domanda non è: "Chi ha sbagliato?".
Perché lui, sì, anche lui ha le sue responsabilità.
Forse ha avuto paura di guardare in faccia la verità. Forse ha preferito illudersi, perché era più comodo.
Forse poteva chiudere questa storia con dignità, senza bisogno di tradire, senza cercare in un'altra donna quello che la sua compagna non gli dava.
Poteva dire:
"Basta. Non ci siamo".
Invece ha aspettato che la vita decidesse per lui.
E allora, adesso che lo sa, adesso che è tardi ma meno tardi di domani, cosa fa?
Si siede. E ascolta. Senza giudicare la sua ex, senza giudicare sé stesso.
Guarda la verità in faccia, così com'è.
Non per colpevolizzare, ma per capire.
Perché la fine di un rapporto non è sempre un fallimento.
È la comprensione di ciò che è reale, senza il desiderio di cambiarlo.
Solo quando smetti di volere che l'altro ti ami, puoi iniziare ad amare te stesso.
E in quello spazio, senza colpe e senza colpevoli, nasce una libertà che non ha più bisogno di una storia per esistere.
Il passato è passato.
Adesso è così.
E in questo "così", forse, inizia finalmente la sua vita.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 2010)
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