Di mio nonno ricordo che aveva una mente calma.
Ascoltava gli altri parlare, li abbracciava con quel mare placido della sua mente.
Mi sentivo protetta dalla sua saggezza, che proveniva dal saper ascoltare.
Mio nonno abbracciava il tuo pensiero, con un sorriso buono.
E quando parlava, parlava piano e ti ascoltava come se ciò che dicessi fosse la cosa più importante del mondo.
Ti faceva sentire importante.
Non l'ho mai sentito parlare male di qualcuno e così voleva facessimo noi.
Io so che dovrò stringere la lingua tra i denti ma, spero di essere un giorno come mio nonno.
(Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2007, Valentina I., 17 anni)