"Io penso che noi tutti dovremmo cercare spiritelli che più ci assomigliano, ognuno dovrebbe avere il suo piccolo riferimento e sarebbe tutto più bello e più semplice, un gioco direi.
Io amo Bes, grazie alla mia insegnante di storia dell'arte Rosaria, la mia preferita.
Bes è una divinità egizia, il dio della gioia, della danza e del sonno.
Un demonietto nano che scongiurava le sciagure, dio della casa, della musica (scacciava gli spiriti maligni con strumenti musicali) protettore del sonno, della coppia.
Spesso veniva raffigurato con smorfie e linguacce, era associato ai divertimenti, ma assisteva anche le donne durante il parto e vigilava sui neonati.
Io ho bisogno di Bes, non solo perché suono la chitarra, ma perché sono un DSA (Disturbo Specifico di Apprendimento, e chi ha il DSA ha bisogno di BES, cioè Bisogno Educativo Speciale.
Da piccolo ho avuto qualche problema in famiglia, ma un bel giorno Rosaria la prof mi ha portato in cortile e mi ha detto:
Cristian ma tu lo sai chi è Bes!?
E poi il resto lo conoscete".
(Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2022, Cristian Fuco, 17 anni)
"Il mio Bes simboleggia la libertà che ognuno dovrebbe avere di esprimere individualità e creatività, andando oltre alle consuetudini. Per me ognuno dovrebbe avere almeno uno spiritello dispettoso e bizzarro dall'imprevedibile comportamento. Uno per ogni stagione della vita".
"My Bes symbolizes the freedom that everyone should have to express individuality and creativity, going beyond the customs. I think that everybody should have a sprite spiteful and bizarre , with its unpredictable behaviour, for each season of life".
(Thomas Bergen, Just the way she was)
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