"Quando due si incontrano e si attaccano per non lasciarsi più, ecco siamo noi che, nel giro di poco, abbiamo capito che non avremmo potuto più vivere senza l'altro.
Dopo un sguardo improvviso pensai:
"Lei è la donna della vita mia", ridevamo già ed il calore si diffondeva dappertutto, eravamo contenti, certi di amore a prima vista.
Se torni indietro all'infanzia ti accorgi che qualcosa ti manca e quel qualcosa ti cerca tutta la vita.
Chissà che ci mancava a noi due, epperò lo abbiamo trovato.
Se torni indietro ti accorgi che hai bisogno di qualcosa che cerchi in qualcuno.
Tutto parte con l’infanzia.
Chissà, piangevamo e nessuno ci ascoltava, un bambino ha bisogno di cura, vuol essere accudito e protetto.
Ricordi quel sogno? Rinascevo quercia e tu su me costruivi capanna stupenda, come quella che avevo da nonna.
Mi piacerebbe far giocare i bambini e dare ombra agli amici, a chiunque passasse a trovarci per un semplice pic-nic.
Se non puoi più essere torre, fatti capanna. Farsi capanna significa accontentarsi senza rassegnarsi, anche la capanna sa essere confortevole e scalda.
Amore tu scaldi, amore io t'ho sempre conosciuta, io ti conoscevo; ogni volta che ti guardo catturo dettagli, tu eri già, e sennò come si spiega tutto questo?
Si spiega che stavamo tanto male e ci siamo trovati.
I bisogni insoddisfatti li soddisfa l’amore a prima vista.
Cerchiamo nutrimento e un corpo solo, siamo tornati indietro per andare avanti insieme.
Ogni incontro che fai è un incontro con te stesso. Poi ho incontrato te e ho riempito me stesso.
Ognuno ha delle parti che formano la persona come siamo, noi avevamo le parti giuste che ci mancavano.
Io penso che, quando si soffre, qualcosa si rompe, epperò è possibile riparare, come dice una canzone dei Beatles, ce la caveremo, con un piccolo aiuto, ci aiuteremo, tutti abbiamo bisogno di qualcuno da amare, e noi sappiamo bene dove stiamo andando, ci siamo fatti capanna".
(Memorie di un amore, A. Battantier, Rì&Frà, 2022, pH Alessandro Francucci,
alex_streetphotography)