Pioveva, un uomo, un cavallo e un cane passavano vicino ad un albero, un fulmine cadde e morirono sul colpo.
Continuarono insieme per una lunga via, salirono una collina, sempre più assetati.
Videro un portone magnifico, conduceva ad una piazza lastricata d’oro.
Al centro una fontana dall’acqua cristallina.
Il viandante chiese ad un sorvegliante:
"Che luogo è mai questo tanto bello?”.
“E’ il cielo.”
"Abbiamo tanta sete!”.
“Puoi bere a volontà
-rispose il guardiano indicando la fontana-
ma il cane e il cavallo no, qui non entrano gli animali!".
L’uomo, pur assetato, ringraziò ma mai avrebbe bevuto da solo.
I tre camminarono ancora faticosamente a lungo insieme lungo la via
Dopo tanto peregrinare giunsero ad una vecchia porta, che apriva ad un sentiero.
All’ombra di un albero c'era un guardiano.
"Buongiorno” -disse il viandante- abbiamo molta sete".
“C’è una fonte fra quei massi, potete bere a volontà”, disse l’uomo.
L’uomo, il cavallo e il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
Il viandante ringraziò e chiese:
"Dove ci troviamo!?"
“Nel cielo”.
“Cielo? Ma un altro guardiano ci disse che...".
"Lo so, lo so, ma quello è l’inferno".
"Ma...usano il vostro nome e si crea grande confusione!”.
“Eppure ci fanno un favore. Là si ferma chi abbandona i suoi migliori amici".
(P. Coelho, riduzione e adattamento, A. Battantier, grazie a Peo Panizzolo)
#memoriediunanimale