Sono da sempre un sostenitore delle legittime stranezze che tutti abbiamo; alcuni le manifestano di più, altri meno.
Mamma ad esempio mi ha sempre fatto ridere ma anche un po' vergognare.
Forse perché era rimasta agli anni '80 ma io lo so, bisogna essere clementi con le mamme.
Lei aveva la fissa dei capelli.
La mattina la salutavo che aveva i capelli neri lisci e, il pomeriggio, me la ritrovavo bionda e riccia.
La maestra mia, per carità anzianotta di suo e mezza cecata, non la riconosceva mai ed io la imploravo:
-Maestra ma è la mamma!
E la maestra imperterrita:
-Edoardo è impossibile, tua mamma non ha i capelli elettrici color carota!
Quel giorno si guardarono 20 secondi buoni, ed io, me ne stavo conteso in mezzo a loro, un braccio per parte.
Ma il massimo è stato quando siamo tornati a casa, parcheggiamo, io stavo prendendo lo zaino, mia madre suona, mio padre apre, la guarda, e le richiude la porta in faccia.
Non l'aveva riconosciuta.
(Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2007, frammento di Edoardo, 15 anni)