Da piccola passavo le ore nella mia vasca da bagno.
Mi piaceva contemplare l'acqua, che usciva poco a poco, a causa di un'impercettibile perdita del tappo.
Mi piaceva restar lì, era il momento mio, sapevo che sarebbe finita, ma non presto.
Come quando se ne andò mio padre. Come quando se ne andò mia nonna.
Ma questo l'ho scoperto dopo.
Quel bagno era per me un tentare di fermare il tempo, replicando quello che già accadde.
In quell'ora stavo bene, toccavo l'acqua con le dita, lei scivolava via, ma io la riprendevo, le dedicavo mille attenzioni.
Anni dopo, il giardiniere tutto fare, mise del silicone.
Io mi accorsi che non perdeva più, e ne soffrii.
Con un cacciavite scavai quel volgare silicone, ristabilendo quel mio nobile sport del ricordo d'amore.
(Memorie di un amore, Andrea Battantier, 2012. Rilla e la scoperta dell'acqua)
***
"Fin da piccola mi trovavo bene nella mia vasca da bagno. Quando ero triste potevo passarci le ore, con un libro, oppure ascoltavo la radio. Fantasticavo avventure ed i problemi aspettavano strepitando alla porta. Ma tanto io non li facevo entrare". (Memorie di un adolescente, frammento di Nietta, dal documentario di A. Battantier, 2007)
Illustrazione, Liew Mei Toong