Cosa vedi infermiera?
Una vecchia buttata in un letto,
lo sguardo incerto e gli occhi lontani.
Rifugge il cibo e non risponde e voi mi dite:
'Almeno assaggia!'
A te sembra che nulla mi importi di quello che fai.
Sono la vecchia
che perde sempre il calzino e la scarpa,
quella che ti resiste,
non permettendoti di occuparti di lei.
Ora ti dirò chi sono, mentre me ne sto ancora qui, seduta a ricevere le tue attenzioni, lasciandomi imboccare per compiacerti.
Io sono una bimba di 10 anni, con un padre ed una madre, fratelli e sorelle che si vogliono bene.
Sono una ragazza di 16 anni, con le ali ai piedi, e sogno presto di incontrare l'amore.
A 20 anni sono già sposa, il mio cuore batte forte.
A 25 ho un figlio, che ha bisogno di me e di una casa sicura e felice.
Sono già una donna di 30 anni e mio figlio è cresciuto.
Siamo molto legati.
Ho poco più di 40 anni, mio figlio ora è adulto e se ne va, ma il mio uomo mi sta accanto e a 50 anni i bimbi giocano attorno a me.
Ancora una volta, abbiamo intorno a noi dei bimbi, il mio amato ed io.
Ma ecco i giorni bui.
Muore mio marito,
guardando al futuro
rabbrividisco con terrore.
Penso agli anni vissuti,
all'amore che ho conosciuto.
Ora sono una vecchia, la natura è crudele, si tratta di affrontare l'ultimo tratto con lo sguardo di una pazza.
Si sfalda lentamente il corpo,
mi abbandonano la grazia ed il vigore.
Ora c'è una pietra,
laddove un tempo ospitavo un cuore.
Ma dentro questa carcassa,
una donna vive ancora in me.
Il mio cuore stanco si gonfia,
ricordando gioie e dolori.
Vorrei amare, e vivere,
ma il tempo che resta è poco.
Tutto è scivolato via veloce.
Devo accettare il nulla, e così sia.
Apri gli occhi amata infermiera.
Apri e guarda,
non la vecchia,
guarda me.
(Phyllis McCormack, 1966, traduzione A. Battantier, 2010)