Riposo vicino alla tomba del vecchio Bill Piersol che, approfittando della legge sulla bancarotta, ne uscì più ricco di prima.
Io, stanco del lavoro e della povertà,
vedevo Bill e gli altri sempre più ricchi.
Una notte derubai un viaggiatore e, senza volere, lo uccisi.
La mia bancarotta fu l'impiccagione.
Ora, dormiamo in pace, fianco a fianco.
(E. Lee Masters, Antologia di Spoon River, Hod Putt, trad. e riduz. A.B., MIP LAB 2018)
"Io mi chiedo:
Esiste un modo per uscire dalla società dei consumi, senza rubare, ammazzare, farsi ammazzare!?
Il lavoro mi stava schiacciando sempre di più, allora ho provato a cambiare qualcosa.
Il mio compagno (da poco aveva avuto un brutto infarto) mi diceva:
"Che vita di merda! Stiamo a lottare così duramente per la vita che non abbiamo neanche il tempo di viverla. E la domenica pomeriggio dormiamo crepàti sul divano".
Ho capito, poco a volta, che si può lavorare di meno, risparmiare, comprare solo quando hai soldi, rinunciando
ad inutili rate per stronzate che posso prendere usate (quasi tutto) o addirittura farne a meno.
Abbiamo iniziato a cucinare in casa, comprare solo usato e riciclato secondo logiche mutualistiche di baratto.
Insomma, noi non vogliamo cedere ai ricatti di un sistema consumistico malato che fa ammalare i suoi fanatici seguaci.
Non c'è carnefice senza vittima.
Ognuno è carnefice di se stesso.
Se pensate che mi sentivo in colpa per non comprare lo zainetto o le scarpe luminose ultima moda a mia figlia.
Mi sentivo in colpa, ma non ero vittima, ero carnefice di me stessa.
Davnti ai problemi ho iniziato a tirare fuori risorse (che non pensavo di avere!), mi sono detta:
Da oggi basta con la vittima e l'autocommiserazione.
Ho cercato nuove soluzioni".
Ps
Lo zainetto che desiderava Lisa costava quasi 50 € ('Ce l'hanno tutti', diceva).
A 5€ abbiamo trovato un bellissimo zaino di Winnie the Pooh (che ormai non va più di moda) a lei ora piace, e guai a chi glielo tocca.
Anzi, addirittura dice che grazie a questo zaino capisce chi sono i veri amici e, quelli che la criticano, per lei non lo sono.
(A. Battantier, Memorie di un lavoro, Memorie di un amore, Nathalie Ubi, 2021)
"Neanche ve lo dico in classe mia di che parlano tutto il giorno gli amici miei.
Di cellulari sempre più belli e costosi, di micro car e macchine bellissime che vogliono comprarsi appena potranno.
Tutto a rate, tutto con i soldi di qualcun altro.
I grandi non sono da meno.
Sempre impegnati a cercare il modo di avere di più, di possedere cose nuove sempre più fintamente indispensabili.
Io sto cercando il modo per liberarmi da tutto. Basta uno zaino, con poche cose. L'essenziale.
Mi dicono che mi accontento di poco, anche la mia ragazza mi rimprovera.
Ma il mio desiderio è di stare sereno, e con tutta questa roba che mi si propina. Non ci serve mica tutta questa roba che ci manda in rovina.
Tutta questa roba che ogni giorno cambia perché deve essere più bella e più nuova, sento addosso la pesantezza che mi toglie la mia serenità.
Secondo me la serenità è più facile da raggiungere rinunciando, piuttosto che inseguire sogni inutili di possesso".
(Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2016, Tom Zac, 17 anni)
“Il sistema collasserà se ci rifiutiamo di comprare quello che ci vogliono vendere, le loro idee, la loro versione della storia, le loro guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità.
Ricordatevi di questo: noi siamo molti e loro sono in pochi.
Hanno bisogno di noi più di quanto ne abbiamo noi di loro.
Un altro mondo, non solo è possibile, ma sta arrivando.
Nelle giornate calme lo sento respirare".
(Arundhati Roy)