Giocavamo a nascondino lungo il viale, vicino casa dei nonni.
Solitamente ci riparavamo dietro gli alberi, oppure dietro o sotto le panchine, coperti dagli anziani intenti a chiacchierare guardandoci giocare.
Ricordo quando riuscii nell'impresa: la migliore Tanaliberatutti della mia vita.
Mi nascosi sotto le foglie e Gisa, la mia amichetta per la pelle, terminò l'opera, fino a rendermi invisibile.
Rimasi lì boh per un tempo infinito.
Due ragazzini, i 'tanàri', mi cercavano ed ero rimasta l'unica con il potere di liberare tutti i 'tanati'.
Al momento opportuno Gisa mi avvertì, allora sgattaiolai, correndo come il vento.
Fu così che liberai tutti i miei amici.
Mi portarono in trionfo.
Il ricordo più bello di quand'ero piccolina.
In seguito ho giocato a pallavolo agonistica, ma non ho mai più provato il brivido del nascondino con gli amici del paese.
(Memorie di una bambina, A. Battantier, 2021, Rita Dadà, 50, ricordo degli 8 anni)