È troppo facile piangere quando un amore sta morendo, spezzato in due, da noi piegato.
È troppo facile piangere come se l'amore durasse per sempre.
(Jacques Brel, Grand Jacques)
È come se avessi dormito una vita e mi fossi svegliato ora.
Da sveglio ti accorgi che era un sogno e sei piccolo, piccolo così.
Abbiamo parlato di amore in un bar che doveva chiudere.
Paolo il gestore aspettava paziente, finendo di spruzzare chimica e deodorante, dopo aver risposto pastarelle in un frigo semi vuoto.
I muri ci schiacciavano, quell'indifferenza del mondo, quell'ipocrisia, premevano per entrare.
Lui ci fa, con sincera bontà:
-Dovrei chiudere, ma vi lascio fuori due sedie e due paste, se vi va...le sedie me le accatastate e chiudete con la catena.
Io e te, possiamo vivere meglio da soli?
Alle volte l'unica cosa da fare è prendere atto di quanto abbiamo profondamente sbagliato.
La distruzione totale avviene pezzo a pezzo, quando le incomprensioni sembrano solo allarmismo ingiustificato, e noi, addirittura, negavano che una crisi esistesse per davvero.
Cambiare idea sull'amore fa tantissimo male indicibile.
E siamo rimasti lì chiusi in noi sempre di più, di più, di più.
Poi, una bolla esplose.
Nulla è perduto purché lo si voglia trovare ma, possibilmente, prima che sia troppo tardi. Insieme.
(A. Battantier, 15 storie d'amore e la fiaba di Hélène, 2002)