Questo dipinto del 1896 di Angiolo Tommasi si chiama "La partenza degli emigranti italiani per l'America".
Il fenomeno migratorio italiano dell'800 e dei primi del '900 fu un evento di portata epocale, che vide milioni di italiani abbandonare il proprio paese in cerca di fortuna all'estero.
Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, circa 15 milioni di italiani emigrarono verso altri paesi del mondo, principalmente in America, Europa e Australia.
Le cause dell'emigrazione italiana erano molteplici ma la principale era la povertà. L'Italia era un paese ancora arretrato dal punto di vista economico e sociale, con un'agricoltura inefficiente e una diffusa disoccupazione.
Le navi erano sovraffollate e le condizioni igieniche erano pessime.
Molti migranti morivano durante il viaggio a causa di malattie o incidenti.
Una volta arrivati a destinazione i migranti trovavano lavoro come braccianti agricoli, operai o domestici, spesso in condizioni di sfruttamento, spesso si trovavano a dover affrontare discriminazioni e pregiudizi.
Ma dovevano lavorare duramente per guadagnarsi da vivere e per mantenere la famiglia in Italia.
Nel 1884, Edmondo De Amici, si imbarca su di un piroscafo che trasporta connazionali emigranti. In milioni sono partiti sperando in meglio.
Ma intanto dal porto salivano senza sosta nel piroscafo che "continuava a insaccar miseria" e in attesa se ne stavano “accucciati come cani per le strade”.
"L'mbarco degli emigranti, una processione interminabile di gente. Operai, contadini, donne con bambini alla mammella, ragazzetti dell’asilo infantile. Sacche e valigie d’ogni forma alla mano o sul capo, bracciate di materassi e di coperte.
Delle povere donne che avevano un bambino da ciascuna mano, reggevano i loro grossi fagotti coi denti; delle vecchie contadine in zoccoli, alzando la gonnella per non inciampare nelle traversine del ponte, mostravano le gambe nude e stecchite; molti erano scalzi, e portavano le scarpe appese al collo.
Robusti lavoratori dagli occhi tristi, vecchi cenciosi e sporchi, donne gravide, ragazze allegre, giovanotti brilli, villani in maniche di camicia.
Il grande piroscafo, immobile come un cetaceo enorme, succhiava sangue italiano". (Edmondo De Amicis)
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GLI EMIGRANTI
Cogli occhi spenti, lo guancie cave, pallidi, in atto addolorato e grave, sorreggendo le donne affrante e smorte, ascendono la nave come s’ascende il palco de la morte.
E ognun sul petto trepido si serra tutto quel che possiede su la terra.
Altri un misero involto, altri un patito bimbo che gli s’afferra al collo, dalle immense acque atterrito.
Salgono in lunga fila, umili e muti, e sopra i volti appar bruni e sparuti umido ancora il desolato affanno degli estremi saluti ai monti che più non rivedranno.
Ammonticchiati là come giumenti sulla gelida prua morsa dai venti, migrano a terre inospiti e lontane;
Laceri e macilenti, varcano i mari per cercar del pane.
Traditi da un mercante menzognero, vanno, oggetto di scherno allo straniero,
Bestie da soma, dispregiati iloti, carne da cimitero, vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti.
Vanno, ignari di tutto, ove li porta la fame, in terre ove altra gente è morta.
Come il pezzente cieco o vagabondo erra di porta in porta, essi così vanno di mondo in mondo.
Tutti vanno a soffrir, molti a morire.
Addio, fratelli!
Addio, turba dolente!
Vi sia pietoso il cielo e il mar clemente,
V’allieti il sole il misero viaggio.
Addio, povera gente,
datevi pace e fatevi coraggio.
Stringete il nodo dei fraterni affetti, riparate dal freddo i fanciulletti, dividetevi i cenci, i soldi, il pane, sfidate uniti e stretti l’imperversar de le sciagure umane.
E Iddio vi faccia rivarcar quei mari, e tornare ai villaggi umili e cari, e ritrovare ancor de le deserte case sui limitari, i vostri vecchi con le braccia aperte.
(Edmondo De Amicis)
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"Emigranti" è una raccolta di racconti scritta da Edmondo De Amicis e pubblicata nel 1882.
Questo libro affronta il tema dell'emigrazione italiana all'estero nell'ultima metà del XIX secolo.
De Amicis narra le storie e le esperienze degli emigranti italiani che lasciarono il loro paese natale in cerca di opportunità migliori o fuggendo dalla povertà.
Il libro offre un'immagine dettagliata delle difficoltà, delle speranze e delle sfide affrontate dagli emigranti italiani in terre straniere, spesso mettendo in luce l'aspetto umano di queste storie di migrazione.
Ps
È sufficiente cambiare la data e la terra di provenienza. Chi vuole capire capisca.
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MIGRANTI
Un mondo da esplorare, se sei in vacanza.
La vita è aspra, e qui non piove da 20 anni.
Abbiamo sfidato il giudizio, siamo voluti partire.
Abbiamo trovato la strada nel deserto ma nel profondo dell'anima un disagio rimane e la tempesta ci sconvolge e ci scuote.
L'Europa vacilla ma non si interroga sulle colpe.
Lungo le coste del mare, è solo l'inizio per cambiare il destino, provarci almeno.
Insieme dobbiamo cambiare il mondo, il nostro compito è chiaro, svegliare le coscienze.
(A. Battantier)
(A. Battantier, Italien Néandertalien)
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