Alle volte mi chiedo se i furbi abbiano davvero la meglio e se vivano una vita migliore.
È un interrogativo complesso poiché la percezione che i furbi vivano peggio potrebbe essere un'illusione creata da coloro che non condividono la loro astuzia, nella speranza che la giustizia (organizzativa, sociale) prenda il sopravvento.
Questo ci conduce a riflettere sulla direzione in cui guardiamo:
È un'indagine profonda sulla saggezza orientale (opzione che prediligo) o una rassegnazione simile alla favola della volpe con l'uva?
Le risposte sembrano dipendere dalle nostre inclinazioni interiori.
Personalmente non ho mai cercato di essere furbo, ma ho scelto di vivere una vita basata sulla coerenza e l'onestà d'animo.
La giustizia è un ideale nobile e spero sempre in una società più equa e giusta.
È sempre un bel momento quando coloro che non si considerano furbi si uniscono per boicottare o limitare la sopraffazione perpetrata da coloro che cercano di ottenere il massimo vantaggio (a danno degli altri).
La domanda potrebbe essere:
È possibile essere onesti senza essere furbi e vivere bene comunque?
Questo ci riporta alla nostra natura interiore e alle scelte che facciamo in base a essa.
A mio avviso la via da seguire non è quella di cercare di essere furbi ma di coltivare una saggezza interiore che ci guidi verso una vita autentica senza compromettere la nostra integrità.
Io, fin quando potrò, ricercherò l'equità, invitando a resistere alla sopraffazione, preferendo vivere con coerenza e onestà questa nostra vita.
(A. Battantier, Mip Lab)