Ai Weiwei, nato a Pechino il 28 agosto 1957, emerge come una figura poliedrica che si distingue in veste di artista, designer e attivista cinese.
Figlio del poeta Ai Qing, ha iniziato il suo percorso artistico negli anni Settanta come cofondatore del gruppo artistico "Stars", contribuendo alla prima esposizione di arte contemporanea in un museo cinese nel 1980.
Successivamente, nel 1981, trasloca negli Stati Uniti, dove sposa la sua attività artistica a New York, frequentando prestigiose scuole di design.
Nel 1988, la sua prima mostra personale presso la Ethan Cohen Gallery segna un momento significativo nella sua carriera artistica. Un'opera di questo periodo, "Profile of Duchamp. Sunflower seeds," rappresenta un omaggio a Marcel Duchamp, incorporando semi di girasole, un elemento fondamentale nella cultura cinese.
Il suo ritorno in Cina nel 1993 coincide con la collaborazione alla fondazione dell'East Village di Pechino, una comunità di artisti d'avanguardia, e la co-fondazione dell'Archivio delle arti cinesi nel 1997.
La sua incursione nell'architettura nel 1999 lo porta a fondare uno studio a Caochangdi, nella periferia di Pechino, e nel 2003 crea l'acclamata opera "Map of China," utilizzando legni provenienti dai templi della dinastia Qing.
Il suo impegno artistico si estende anche all'architettura, collaborando con Herzog & de Meuron per progetti come lo Stadio nazionale di Pechino e il padiglione della Serpentine Gallery di Londra.
Tuttavia, la sua attivismo politico prende forma nel 2009, quando le autorità cinesi chiudono il suo blog e nel 2011, quando viene incarcerato per 81 giorni a causa della sua opposizione al regime.
Durante la detenzione, musei di tutto il mondo lanciano petizioni per la sua liberazione, evidenziando la preoccupazione per la libertà di espressione in Cina.
Rilasciato nel 2011, Ai Weiwei continua a essere monitorato dalle autorità cinesi e affronta una multa per evasione fiscale nel 2012, sostenuta dalla solidarietà di oltre 30.000 sostenitori.
Nel 2017, dirige il documentario "Human Flow," presentato alla 74ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
La sua è una storia di espressione artistica, impegno sociale e resistenza contro le restrizioni governative, confermando Ai Weiwei come un'icona contemporanea che sfida confini e convenzioni.
(A. Battantier, Mip Lab, Memorie di un artista)