INSIDE MAN (ciò che temiamo di più non è la perdita materiale, ma l’esposizione del nostro Sé nascosto, in grado di scalfire chiunque abbia un segreto inconfessabile. Il crimine è solo lo specchio di un’anima che rifiuta di guardarsi)
Il crimine perfetto non è quello che rimane irrisolto, ma quello che trasforma chi lo commette e chi lo indaga.
Il film Inside Man di Spike Lee (2006) è un thriller sviluppato entro un labirinto psicologico, i personaggi si muovono come pedine di un gioco che supera la mera rapina.
Ogni individuo è mosso da un sentimento di inferiorità che cerca di compensare attraverso strategie volte a raggiungere una superiorità psicologica.
Dalton Russell (Clive Owen), il rapinatore, incarna questa dinamica in modo magistrale.
La sua non è una semplice rapina, ma un atto di affermazione esistenziale: attraverso il controllo assoluto della situazione, rovescia i ruoli sociali, umiliando chi detiene il potere (la banca, la polizia, il magnate Arthur Case).
Anche il detective Keith Frazier (Denzel Washington) è mosso da una compensazione: il suo passato ambiguo (il sospetto di furto di fondi) lo spinge a dimostrare la propria integrità, trasformando l’indagine in una prova di riscatto.
Entrambi i personaggi lottano per un riconoscimento, seppur in modi opposti: Russell attraverso la distruzione delle gerarchie, Frazier attraverso il ripristino dell’ordine.
Si può leggere il film come un teatro di maschere che nascondono e rivelano verità più profonde.
Dalton Russell non è un criminale comune, ma un trickster-ladro una figura che sovverte le regole per rivelare ipocrisie.
Nella mitologia, nella religione e nello studio del folclore il trickster (traducibile approssimativamente con "imbroglione" o "truffatore") è un personaggio, uomo, donna o animale antropomorfo, vorace, abile nell'inganno e caratterizzato da una condotta amorale, al di fuori delle regole convenzionali.
La sua maschera da "uomo comune" (il travestimento da idraulico) è una beffa al sistema: mentre tutti cercano il supercriminale, lui si nasconde in piena vista, dimostrando che l’identità è fluida.
Arthur Case è l’Ombra del Capitalista. Case (Christopher Plummer) rappresenta l’archetipo dell’Ombra del potere: la sua ricchezza è costruita su crimini nascosti (collaborazione con i nazisti).
Il suo panico non è per il denaro rubato, ma per la rivelazione (la scoperta) della sua vera natura.
La cassetta di sicurezza violata è un vaso di Pandora psichico: ciò che temiamo di più non è la perdita materiale, ma l’esposizione del nostro Sé nascosto.
Madeleine White (Jodie Foster) è l’Anima del Potere incarna l’Anima del sistema: seducente, spietata, e al di sopra delle regole. Il suo ruolo è psicopompo (conduttrice di anime): non risolve il crimine, ma gestisce le verità che possono essere rivelate, mostrando come il potere negozia con l’etica.
La Vera rapina è l'identità rubata.
Il colpo di genio narrativo del film è che nessun denaro viene rubato.
Ciò che Russell sottrae è ben più prezioso: l’illusione di controllo.
Gli ostaggi escono migliori di come sono entrati (uno ottiene un aumento, un altro riceve un videogioco), perché la "rapina" è stata una terapia d’urto contro l’alienazione moderna.
In questo mito moderno il ladro è un guaritore sociale, costringe gli individui a confrontarsi con le proprie maschere.
Russell, distruggendo i simboli del potere (il diamante insanguinato di Case), permette a tutti -incluso lo spettatore- di compensare la propria impotenza con un atto di ribellione immaginaria.
Ma chi è il vero "Inside Man"?
Il titolo del film non si riferisce solo a Russell, ma a chiunque abbia un segreto inconfessabile.
In termini psicologici, l’Inside Man è la nostra Ombra: la parte di noi che agisce dietro le quinte, guidata da pulsioni inaccettabili (avidità, vendetta, desiderio di riconoscimento).
Spike Lee ci mostra che nessuno è innocente: né il ladro, né il poliziotto, né lo spettatore.
Il crimine è solo lo specchio di un’anima che rifiuta di guardarsi.
(A. Battantier, Memorie di un film, Memorie di un adolescente, Mip Lab, 4/25)
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